Calcio e Finanza
·5 de noviembre de 2025
Caso Mbappé, il Tribunale del lavoro di Parigi deciderà il 17 novembre

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·5 de noviembre de 2025

Continua il contenzioso fra Kylian Mbappé e il suo ex club, il Paris Saint Germain. La vicenda si arricchisce di un nuovo episodio che riguarda la convocazione nei confronti di entrambe le parti che dovranno così presentarsi al tribunale del lavoro di Parigi il 17 novembre per le ore 13.00, che avrà il compito di mettere la parola fine, senza passare da una procedura di conciliazione.
La vicenda, che va avanti da oltre un anno, nasce dalla richiesta del fenomeno francese, oggi al Real Madrid, di vedersi riconoscere il pagamento di 55 milioni di euro. Cifra che comprende alcune mensilità di stipendio e anche diversi bonus previsti dall’ultimo contratto siglato con il PSG e che i legali di Mbappé ritengono siano scattati prima del passaggio a Madrid nell’estate del 2024. Nel dettaglio, le richieste del calciatore sono «la riclassificazione del suo contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato», ha dichiarato una fonte giudiziaria all’agenzia di stampa francese AFP.
«Si tratta semplicemente di un dipendente di fronte a un cattivo pagatore», aveva dichiarato ad aprile l’avvocata del giocatore, Delphine Verheyden, che ha sottolineato come «Kylian Mbappé vuole far rispettare i suoi diritti, per sé e per tutti gli altri giocatori» danneggiati dai loro club.
Va ricordato, come lo scorso luglio, Mbappé abbia ritirato la denuncia penale per molestie morali nei confronti del PSG, ma nonostante ciò l’indagine, che era già stata avviata, è rimasta aperta durante l’estate. Con quella denuncia, Mbappé intendeva contestare in particolare il suo inserimento, nell’estate 2023, nel cosiddetto “loft” del PSG: una pratica frequente nei club calcistici, che consiste nell’escludere alcuni giocatori dal gruppo, e già oggetto di indagini a Parigi.
Tornando al filone principale, quello dei 55 milioni reclamati dal calciatore francese, ad aprile Mbappé aveva ottenuto ad aprile il sequestro cautelare di quella cifra sui conti del PSG, decisione poi annullata il 26 maggio, dopo il ricorso presentato dal club.









































