Castro ammette: «La Juventus mi voleva? Ecco cosa ho sempre pensato». Annuncio importante dell’attaccante accostato ai bianconeri | OneFootball

Castro ammette: «La Juventus mi voleva? Ecco cosa ho sempre pensato». Annuncio importante dell’attaccante accostato ai bianconeri | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Juventusnews24

Juventusnews24

·11 de octubre de 2025

Castro ammette: «La Juventus mi voleva? Ecco cosa ho sempre pensato». Annuncio importante dell’attaccante accostato ai bianconeri

Imagen del artículo:Castro ammette: «La Juventus mi voleva? Ecco cosa ho sempre pensato». Annuncio importante dell’attaccante accostato ai bianconeri

Castro, attaccante del Bologna, ha parlato così dell’interesse nei suoi confronti della Juventus. Le sue dichiarazioni

Santiago Castro a La Gazzetta dello Sport ha raccontato la voglia di un’altra stagione ricca di soddisfazioni col Bologna, come l’ultima conclusa con la vittoria della Coppa Italia. Parole importanti sull’interesse del calciomercato Juve nei suoi confronti anche.

OBIETTIVO: UN ALTRO GIRO SUL BUS SCOPERTO – «Assolutamente sì. È troppo bello. Io amo vincere, con questa squadra si può fare ancora. Pensi che odio perdere anche solo a carte. In Argentina giochiamo al “Truco”: delle lotte… Ora meno, penso a migliorarmi sul campo, a fare gol e i movimenti giusti. Sono ancora piccolo ma quando ero ancora più piccolo ero terribile: avevo 4-5 anni e andavo a giocare la sera coi bimbi di 7-8. E andavo dritto, deciso, litigavo….».


OneFootball Videos


SOULÉ E LA NAZIONALE – «Conosco bene Mati e anche la sua famiglia. Ragazzo d’oro, giocatore forte, ma mi fermo qui: saprà bene lui cosa sia giusto scegliere»

IL SUO NO ALL’ITALIA – «Spalletti fu molto gentile, mi disse che un giocatore come me sarebbe stato utilissimo per la sua Italia. Gli risposi così: Mister, grazie per aver pensato a me e per i complimenti. So bene che l’Italia è una grande nazionale, con storia e forza, ma il mio cuore è nell’Argentina. Solo lì».

L’INFORTUNIO PRIMA DELLA COPPA ITALIA – «In allenamento un compagno infila il piede fra me e il pallone, colpisco lui: i legamenti del piede coinvolti, edema osseo, il mio piede era rosso e viola, non riuscivo a camminare. Ha ragione Italiano quando dice che gli ultimi mesi li ho giocati su un piede solo. E ho avuto paura di non giocare la finale di Coppa Italia, ma l’ho fatta. Ce l’abbiamo fatta. Un solo flash del 14 maggio? Pallone lungo calciato dal Milan e io che dentro di me dico ‘Fischia, dai fischia!’. Ecco: quando l’arbitro ha fischiato è diventato tutto vero. Lì»

IL BOLOGNA – «Qui è una famiglia nella quale si sta bene, c’è un gruppo che sa quello che vuole, che si aiuta. Sa perché non abbiamo paura? Perché abbiamo maturato, tutti assieme, la forza di chi – unito – fa il calcio che gli piace, contro tutto e tutti. Anche quando le cose iniziano nella maniera sbagliata come accaduto quest’anno. Italiano? Mi ha migliorato moltissimo: mi ha fatto capire il gioco di squadra, i movimenti, l’attacco all’area, tante cose. La gamba sta tornando, la ferocia non manca, la voglia di vincere è sempre lì».

IL PARAGONE CON LAUTARO – «Parliamo di paragoni con un grandissimo giocatore, è solo un onore. Li ho ascoltati, accettati ma io voglio essere io».

L’AL HILAL LO VOLEVA – «Sì, mi hanno chiamato. È vero. Ma ho voluto restare qui per completare la mia crescita e perché è da qui che voglio tornare in Nazionale e magari rivivere quello che è il mio sogno: il Mondiale».

ANCHE INTER E JUVE LO VOLEVANO – «Ho sempre pensato al Bologna. Contento di poterlo fare. In questo Bologna ci si diverte giocando a calcio. E quando ti diverti le cose vengono meglio».

I NUOVI ARRIVATI – «Berna, come Ciro, mi aiuta: dentro e fuori dall’area. Rowe mi insegna l’inglese, giocare contro Vitik ed Heggem è un bel test e Zortea mi consiglia nel recupero delle energie fuori dal campo».

DOMINGUEZ – «Lui fa le cose per bene. Aspettate, aspettate…»

Ver detalles de la publicación