Inter Milan
·12 de septiembre de 2025
Chivu: "Motivazione, orgoglio e la giusta energia"

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·12 de septiembre de 2025
Dopo la sosta per le Nazionali, l'Inter torna in campo per il big match contro la Juventus valido per la 3ª giornata della Serie A 2025/26: appuntamento a Torino sabato 13 settembre alle 18:00.
Alla vigilia della sfida, dal BPER Training Centre di Appiano Gentile, le parole di Cristian Chivu in conferenza stampa:
Si riparte dopo la sosta, come arriva la squadra?
"La squadra ha lavorato bene, quelli che erano qui, gli altri sono stati in Nazionale, e sappiamo che dal punto di vista mentale la Nazionale è un qualcosa che ti fa staccare e che ti dà anche energia. Oggi è il primo giorno che abbiamo tutto il gruppo a disposizione, l’importante è che stanno tutti bene e che sono pronti per giocare questa partita".
Questa è una partita che vale più dei 3 punti?
"Siamo ancora alla terza giornata, il bello del calcio è che prima o poi devi giocare questo tipo di partite. Le due squadre sanno l’importanza di questa partita, di quello che rappresenta il derby d’Italia. Ci vuole la mentalità, la serenità e l’energia giusta per capire i momenti e quello che sarà la partita".
Hai lavorato su quelle cose che erano migliorabili?
"Io non ho parlato di "difettucci" ma di certezze. Questa squadra ha certezze, sa fare determinate cose, ho parlato di togliere qualcosina che non mi era piaciuta ma io devo avere l'intelligenza di capire cosa può fare questa squadra senza perdere le certezze. Non sono qui per stravolgere tutto perchè questa è una squadra che è stata ai vertici del calcio italiano e europeo. Bisogna solo aggiungere qualcosina per far rendere questa squadra, per far sì che trovi la massima fiducia nei propri mezzi e abbia l’energia e gli stimoli giusti per portare a buon fine quelli che sono gli obiettivi".
Akanji è pronto per questa sfida? Da cosa è nata questa operazione?
"Non è importante come si è arrivati ma che sia stato fatto. Akanji è un giocatore importante, di uno spessore internazionale ed è un valore aggiunto per questo gruppo come lo sono gli altri giocatori della rosa perché tutti devono dare il loro contributo. Sono molto felice dei giocatori che ho a disposizione perché per me questi 25 giocatori sono i migliori che ci sono in circolazione e sono contento di loro".
Cosa ti aspetti domani?
"Noi siamo consapevoli di quella che è l’andatura di una stagione, le partite le vinci e le perdi, non importa quando, è una maratona, ci sono 38 giornate. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di una partita come quella contro la Juventus. Bisogna accettare il fatto che quando le cose non girano bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo perché bisogna imparare dagli errori e andare avanti con mentalità, personalità e coraggio: solo così si può crescere".
Ci sarà un atteggiamento più “conservatore” domani anche nell’assetto tattico?
"Noi abbiamo un’identità e stiamo portando avanti un lavoro, poi a volte bisogna capire i momenti della partita. Il piano della gara può anche essere stravolto e devi trovare soluzioni per reggere l’impatto di quello che può accadere. La nostra identità, il nostro obiettivo è sempre quello: si va e si fa la partita, si trova la miglior variante di quello che si è, ognuno si mette a disposizione del gruppo per far sì che la squadra possa mettere in difficoltà l’avversario e ottenere il risultato".
Quanto vorrà vedere della sfida del Parma contro la Juventus dell’anno scorso in questa?
"Se non guardo il passato non devo fare paragoni e non li faccio. Sono squadre diverse, con ambizioni diverse e vale sia per il Parma, per l’Inter e per la Juventus. La Juventus è una squadra che ha un’identità, che ha fatto un buon mercato per quelle che sono le idee dell’allenatore e ha ritrovato Bremer in difesa. Non possiamo paragonare quella partita a quella che sarà quella di domani. Qui si parla di Inter, che ha obiettivi diversi, che cerca sempre di essere dominante, che sa che le aspettative sono sempre altissime ma non vuol dire che dobbiamo avere pressioni extra che ci condizionano nella lucidità che dobbiamo avere nella partita. Io mi affido all’orgoglio dei miei giocatori che trovino stimoli giusti in una partita in cui la motivazione e l’orgoglio valgono più di qualsiasi altra cosa tattica".
A che punto è il processo relativo alla fiducia?
"È un processo continuo perché gli stimoli e la motivazione fanno sempre la differenza. Dare continuità alle motivazioni non è facile, è un processo continuo che dura una stagione intera. Bisogna essere bravi a trovare tutti i giorni, nonostante la routine, gli stimoli per migliorare se stessi e la squadra, ma questo vale per tutti, per lo staff e per i giocatori".
Quanto ti emozionerai domani?
"Io la vivo serenamente perché non voglio perdere lucidità, sono consapevole di quello che sto facendo, della preparazione mentale, tattica e fisica, il resto è uno spreco di energie che non fa bene. Riposo molto meglio di quando ero giocatore ora, mi sono sempre sentito responsabile della fiducia che i miei compagni riponevano in me ed è un qualcosa che cerco di trasmettere anche alla squadra perché il senso di responsabilità verso gli altri permette di alzare il livello della squadra".
Calhanoglu come lo vedi? Sarà titolare?
"So quello che possono dare i miei giocatori e quello che ho visto è un ragazzo molto motivato, capace di dare il massimo nonostante qualcuno si dimentichi che è rimasto fermo due mesi per infortunio ma l'ho trovato bello motivato e pronto a darci una mano".
È soddisfatto del mercato?
"I miei giocatori sono i migliori, non guardo altro, sono strafelice di lavorare con un gruppo di ragazzi motivati, che ha trovato anche un po’ di gioventù e spensieratezza con gli acquisti che abbiamo fatto che hanno portato qualche 2003, 2004, 2005 che portano energia e alzano il livello dell’allenamento e anche della squadra quando si trovano in campo".
Come sta gestendo Akanji e Bisseck per questa partita?
"La gestione del gruppo non è mai semplice, bisogna tenere sempre tutti motivati soprattutto in una squadra che fa tutte le competizioni c’è bisogno di energia e di gestire tutto. Bisseck è stato criticato perché e semplice creare un parere su un giocatore che non ha avuto la possibilità di dare continuità alla sua performance durante le partite perhcè se al primo errore uno viene messo al muro è più difficile che cresca in lui l’autostima e la fiducia giusta per crescere. È un ragazzo giovane che farà ancora errori ma noi abbiamo bisogno di lui, abbiamo davanti tante partite e anche lui ha fatto vedere la sua motivazione in allenamento ed era importante dargli minuti e farlo giocare anche in vista di tutte le prossime partite che ci saranno".
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