Comolli svela: «Ho un’ossessione per la vittoria e alla Juventus è ancora più forte. Ecco l’obiettivo di Elkann e cosa cambia col mio ruolo di AD. Abbiamo un accordo con Vlahovic, mentre sul nuovo ds e il mercato di gennaio…» | OneFootball
Comolli svela: «Ho un’ossessione per la vittoria e alla Juventus è ancora più forte. Ecco l’obiettivo di Elkann e cosa cambia col mio ruolo di AD. Abbiamo un accordo con Vlahovic, mentre sul nuovo ds e il mercato di gennaio…»
Comolli, nuovo amministratore delegato della Juventus, ha parlato dopo il nuovo incarico. Ecco le sue dichiarazioni
CARICA DI AD – «Ringrazio John Elkann per avermi dato questa opportunità per poter gestire questa società, è un privilegio e un onore essere qui davanti a voi in funzione di AD. Mi sento onorato e privilegiato ma mi sento anche modesto davanti a questa opportunità e sfida. Sono tifoso e appassionato di calcio e so cosa significa la Juventus nel mondo del calcio. Tutto ciò mi rende modesto perché so la portata della società, la sua reputazione soprattutto in Italia. Vedere Giorgio con noi ci fa capire quanto sia importante avere queste persone attorno. È importante essere ambiziosi, abbiamo avuto un incontro con tutto lo staff stamattina. Vogliamo tornare a vincere, quando mi siedo su quei sedili mi focalizzo ogni partita sul vedere il risultato. È ciò che cerco di fare. Sono una persona appassionata, so che John Elkann è una persona come me molto appassionata del calcio e voglio dirvi che questa passione per il calcio e la società è fondamentale. Vuole sempre vincere. Ci sta portando verso una posizione in cui noi portiamo avanti noi stessi per tornare al successo. Il suo impegno nella Juventus è tangibile, la sua ambizione lo è. Non solo a livello personale, ma anche mostrando il suo impegno finanziario ed economico. Dobbiamo onorarlo. Ho avuto questa opportunità e tutte le cose analizzate hanno portato ad alcuni aspetti: il primo sono le persone. Da giugno fino ad oggi, mi sono focalizzato sulla struttura della società, dal punto di vista del personale e dei successi. Costruire un ambiente performante e negli ultimi 4/5 mesi abbiamo reclutato persone migliori dal punto di vista business anche che sono molto valide. Siamo ossessionati nel trovare esperti eccezionali in ogni settore. Crediamo fermamente su chi c’era già qui e su chi abbiamo aggiunto. Tutte le persone che sono qui e a Vinovo hanno l’ossessione di migliorare e vincere. Siamo la Juventus, abbiamo una storia di successi e non c’è altra alternativa se non quella di vincere. Le persone sono la chiave. La Juventus si focalizza su questi punti, tutto ciò che fa parte dell’azienda è fondamentale. Le persone sono fondamentali e devono mostrare rispetto nel club, lo sento in profondità. Per il business c’è molto da fare, abbiamo comunità fondamentale di sponsor, tifosi, media, followers sui social media. I dati raggiunti su Tik Tok e Instagram è eccezionale, abbiamo una fanbase incredibile. La connessione non va creata solo sui social media ma anche con lo Juventus Creator Lab, tutti possono venire a vederlo per vedere ciò che facciamo. Abbiamo la possibilità di incontrare la community non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Come possiamo valorizzare questa community quindi? Abbiamo un tour in estate, ma ci sono facilities incredibili. Dentro al nostro leadership team dobbiamo pensare come migliorare per dare loro il benvenuto qui, cerchiamo sempre di dare nuovi sviluppi o risviluppi generali. È un tool importante per noi in quanto struttura. 15 anni fa ero ad una conferenza a Londra e c’era Agnelli che parlava e pensai ‘Si sta facendo qualcosa di eccezionale con questo stadio’. Disse che ogni squadra in Italia dovesse avere uno stadio così e auspichiamo che venga utilizzato non solo per il calcio. Altrimenti sarà difficile che il calcio italiano rimanga competitivo in futuro. Parlo anche del calcio, della società: le persone, le strutture, i processi portano tutti ad una squadra maschile e femminile, che sono entrambe competitive. Auguro il meglio a entrambe, le Women giocheranno a Madrid. Per la squadra maschile, siamo lieti e contenti di Spalletti. È una mente creativa per il calcio, coraggiosa, audace, quando decide di schierare Koopmeiners difensore, ha creato qualcosa di nuovo. Sono lieto di averlo a bordo. Crediamo nella squadra, siamo ambiziosi e vogliamo continuare con questa squadra. Abbiamo una delle squadre più giovani di questa Serie A, abbiamo giovani molto forti e senior come il nostro capitano. Vogliamo una squadra competitiva in campo, dobbiamo pensare a come vincere la prossima partita. Sono stato fortunato ad aver lavorato in diversi club e Paesi: sono cresciuto in una piccola città nel Sud della Francia, la Juventus è sempre stata un idolo per me, guardavo Platini, la Juve era un modello di calcio, non solo in campionato ma anche nella Coppa di Tokyo del ’95 in cui ero presente. Il rispetto per questa società e la passione per il calcio cresce sempre di più e qui c’è un potenziale infinito. Difficile confrontare le società ma non penso di aver visto società così prima d’ora. Il club è eccezionale. Un aspetto che è molto importante è il settore giovanile. Dobbiamo focalizzarci sul far crescere le nostre stelle, italiani e stranieri. Vogliamo che in futuro il settore giovanile sia centrale, vogliamo far crescere le nostre stelle e i nostri talenti. Mio padre era italiano con passaporto francese ed era tifoso della Juventus: nel 1982 c’è stata la partita a Madrid, ne ho parlato con Ferrero, l’Italia era forte così come la Juve. È la mia connessione col passato ma anche col futuro. Abbiamo progetti a lungo termine. Senza l’Academy così performante sarà difficile competere a livello europeo»
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MERCATO DI GENNAIO – «Come ho detto due settimane fa, abbiamo alcuni vincoli. Abbiamo un FFP, dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo, abbiamo ricevuto una lettera dell’ente controllante. A gennaio sarà molto difficile e sarà monitorato dall’UEFA. Non abbiamo piani particolari a gennaio, ci guarderemo attorno comunque…».
ALLIANZ STADIUM TRA CONCERTI ED EVENTI – «La nostra ambizione è avere 10 concerti all’anno durante la stagione. Abbiamo fatto molto lavoro nello stadio per poter ospitare molti concerti. È una diversificazione nei ricavi, un flusso diversificato. Abbiamo una struttura eccezionale, quindi che sia un concerto o una partita di rugby, può creare un nuovo flusso di ricavi. Tutte le società di calcio devono essere più creative, ma ditemi quale altra società al mondo fa quello che fa la Juventus? Possiamo fare tante altre cose, dobbiamo valorizzare la nostra fanbase che è eccezionale, possiamo sfruttare il nostro stadio, il J Medical, il J Hotel. Possiamo migliorare anche l’hospitality corporate».
COMPETITIVI IN EUROPA – «C’è un approccio pessimistico e ottimistico. In Champions è difficile sulla carta vincere per società che hanno ricavi inferiori a 700/800 milioni… Il nostro approccio positivo/ottimista è la visione del club, non concentrato solo sul denaro. Non si parla solo di denaro. Dal 2012 ci stiamo concentrando su questo. Ci sono società con ricavi simili ai nostri e vincono: è fattibile nel tempo, prima è meglio è. Prima di iniziare a correre però bisogna iniziare a camminare. Prima dell’Europa dobbiamo pensare a prevalere in Italia».
TETHER – «Come ha detto la proprietà e come ha detto il presidente, abbiamo tutti lo stesso approccio nel leadership team. Davanti a qualsiasi socio noi cercheremo di collaborare. Ci sono regole da portare avanti, possiamo fare solo ciò che ci viene prescritto. Possiamo aumentare il capitale ma ci sono altre cose che qualsiasi socio può fare secondo vincoli. Siamo lieti di collaborare con Francesco, rappresentante di Tether, e avere un dialogo positivo. Sentiremo qualsiasi idea o suggerimento. Venerdì, durante l’Assemblea degli Azionisti, posso dire che dobbiamo accettare qualsiasi cosa che ci hanno detto. Li ho conosciuti e ho messo da parte le parti negative e ho avuto un approccio positivo».
AUMENTO DI CAPITALE – «Il mio predecessore, Maurizio Scanavino – che ringrazio – ha fatto un lavoro eccezionale, mi ha dato tanti consigli. Stiamo aggiungendo un altro mattone alla costruzione della nostra casa per vincere. L’aumento di capitale è qualcosa di sfidante ma abbiamo scelto di effettuarlo perché tante volte abbiamo visto che le strutture in Italia non sono così buone e non adatte agli standard. Dobbiamo rendere la società sostenibile a livello finanziario, l’obiettivo è vincere l’ho detto a Elkann e il suo obiettivo è smettere di iniettare denaro nel club»
COME CAMBIA IL SUO RUOLO – «Sono entrato in Juventus come DG e il mio obiettivo era parlare ai soci e parlare della squadra maschile e del settore giovanile. Così l’ho fatto, anche ciò che è relativo ai ricavi. E lo farò anche nelle prossime settimane. Ora devo occuparmi di tutta la società. Ci vorrà un approccio modesto, la portata del lavoro sarà enorme. Non conosco nessun altro in questo settore che possa lavorare con successo da solo. Ho lavorato con un team di esperti, ci vuole sempre un team leadership per portare avanti la società»
DIRETTORE SPORTIVO – «È ancora la casella vuota, in poco tempo troveremo qualcosa. Stiamo cercando in maniera attiva. Stiamo effettuando interviste alle persone. Durante l’estate Elkann mi ha chiesto come attrarre talenti: gli ho detto ‘Beh, si parla di Juventus’ e alla parola Juventus attrai comunque le persone. Vogliamo prenderci del tempo corretto per trovare la persona corretta, dal punto di vista sportivo e umano».
POTENZA DEL CALCIO ITALIANO – «Il calcio italiano ha molti asset, la passione dei tifosi e la community. Ho guardato la partita col Torino, abbiamo 1.2 milioni di persone che ci han guardato. Come standard è elevato, è una portata enorme. Tutti i Paesi hanno le stesse problematiche, molte altre squadre hanno ancora più problemi di quanti ne abbiamo qua. Se torniamo indietro alla tematica fondamentale, è avere stadi buoni, validi. Il problema principale sono gli stadi, dovremmo averne 10 uguali… Bisogna essere realistici. In quanto CEO della Juventus la Premier è su un altro pianeta. Ci sono alcuni club come Barcellona e Real Madrid che possono essere allo stesso livello della Premier ma sono ricavi irraggiungibili. Nessuna realtà può raggiungere il livello della Premier»
COME E’ STATO ACCOLTO IN ITALIA – «Fino ad ora ho partecipato ad un’Assemblea della Lega, ero con Ferrero e Chiellini. Ho incontrato il presidente della FIGC, della Lega, il CEO della Lega. Siamo lieti che Giorgio sia consigliere della FIGC. Ieri e anche domani dovrà svolgere queste funzioni, tutte le persone mi han dato il benvenuto in maniera calorosa. Tutto va bene ma non voglio togliere l’attenzione dal campo, siamo in mani valide con Giorgio».
PRIMO PROGETTO DA QUANDO E’ AD – «Vincere, non riesco a pensare a nient’altro se non vincere. Ogni giorno mi sveglio e penso a come io e come noi possiamo far rivincere il club e con quale velocità. Tutti gli ingredienti portano a vincere, ho un’ossessione per vincere e in questo club è ancora più forte».
FATTORE COMOLLI – «Ogni leader può avere un background necessario sulle spalle, tutta l’esperienza positiva e negativa. I buoni leader sono coloro che credono nell’autenticità, non cercano di essere coloro che non sono. Non so se c’è un fattore Comolli ma porterò unità di persone. A prescindere da dove sono andato abbiamo quasi sempre vinto, che sia stato per me o no… Ho lavorato con leader fantastici e anche io lo sono diventato. I buoni leader sono buoni comunicatori, non lavorano da soli e ascoltano le persone. Devo essere la persona meno intelligente della sala quando abbiamo dei meeting. Ho bisogno di persone smart, cercherò di portare questo nella società. Collaborazione, innovazione, dati e la competitività».
TAGLIO DEI COSTI – «Il club ha fatto molto, e anche le persone prima di me e chi è ancora qui, per raggiungere la sostenibilità finanziaria. Questo è l’obiettivo. Bisogna trovare equilibrio nelle risorse, investire per vincere e non perdere denaro. Non si tratta solo di aspettare la proprietà e che i soci stacchino assegni: dobbiamo migliorare i ricavi e poi investire sulla squadra, limitando spese non necessarie, cercando poi solo di vincere. Non bisogna solo tagliare i costi, dobbiamo avere nuovi flussi di ricavi e investire in maniera saggia nella squadra».
PERCENTUALE COSTI/INGAGGI – «C’è la mia teoria e la realtà. Abbiamo il 70% di relazione tra i costi imposti dall’UEFA. Quello che i soci possono portare si va a scontrare con la realtà di rispettare il 70%. Forse il 50% è corretto…».
COMPETERE COL REAL CHE FATTURA 1.2 MILIARDI – «Non è solo il club da 1,2 miliardi a vincere, altrimenti il Chelsea non avrebbe dovuto vincere e il Dortmund non sarebbe dovuto arrivare in finale. Dobbiamo essere creativi, visionari per il futuro ma possiamo farcela».
ESCLUDE IL RIDIMENSIONAMENTO MA SOLO RILANCIO – «Non penso che si possa escludere nulla come è stato detto più volte. Tutti devono avere una voce e non c’è alcun ridimensionamento, ognuno deve esprimere se stesso. Nessuno è escluso e tutti devono avere la propria opinione, ero in disaccordo con quanto detto in Assemblea. Abbiamo un’impronta forte in Italia, nessuno dovrebbe essere escluso. Dobbiamo essere attenti su qualcosa di particolare».
CENTRALE LO SCOUTING – «La risposta è sì. Ognuno sta facendo scouting in maniera intensa, tutti lo stanno facendo. Un club con 700/800 milioni di ricavi lo fa meglio di uno da 15 milioni… Ci concentreremo sullo scouting ma anche su quello dei senior. Una parte del ds sarà concentrarsi sullo scouting dall’inizio alla fine».
VLAHOVIC – «Abbiamo trovato un accordo con Dusan di far passare questa stagione e parlarne a fine stagione. C’è un accordo stretto l’estate scorsa. Nessuno nei due club italiani paga quanto paga la Premier League, dobbiamo rispettare questa percentuale, dovremo essere intelligenti nel gestire la parte economico/finanziaria».