Condò non ha dubbi sulla Juventus: «Ho una sensazione su questa squadra. McKennie è l’unico giocatore della rosa di Spalletti che…» | OneFootball

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·11 de diciembre de 2025

Condò non ha dubbi sulla Juventus: «Ho una sensazione su questa squadra. McKennie è l’unico giocatore della rosa di Spalletti che…»

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Condò individua nel peso del passato il blocco mentale della squadra e loda il texano: l’unico libero da pressioni che riesce a trovare la giocata vincente

La vittoria sofferta contro il Pafos ha scatenato riflessioni profonde non solo sul piano tattico, ma anche su quello emotivo e mentale che sta condizionando la stagione della Juventus. Dagli studi di Sky SportPaolo Condó ha offerto una chiave di lettura molto interessante, spostando il focus dai moduli alla psicologia dei calciatori bianconeri. Secondo il noto giornalista, il problema principale che impedisce alla squadra di esprimersi con fluidità è una sorta di cappa invisibile che grava sulle spalle dei protagonisti, inibendone il talento.


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Condó parla esplicitamente di una “sensazione di pesantezza” che avvolge il gruppo. Non è solo questione di gambe imballate, ma di testa. Questa zavorra mentale, secondo l’opinionista, nasce probabilmente dall’inevitabile e schiacciante confronto con il passato glorioso del club. I giocatori attuali si trovano a dover reggere paragoni spesso impossibili con i fuoriclasse che hanno indossato quella maglia negli anni d’oro, una pressione storica che finisce per bloccare le giocate e togliere serenità, specialmente nei momenti di difficoltà come il primo tempo di ieri.

PESANTEZZA E PASSATO – «Non avete la sensazione di una pesantezza su questa squadra? Forse anche il confronto con il passato dove sono confronti impossibili con i grandi giocatori che ci sono stati».

In questo scenario di tensione latente, non è un caso che l’uomo della provvidenza sia stato Weston McKennie. Condó individua nel texano l’antidoto perfetto a questa “ansia da prestazione”. Il centrocampista americano è definito come il giocatore più “estemporaneo” della rosa, colui che vive il calcio con una naturalezza e una spontaneità che agli altri mancano. McKennie non sembra avvertire il peso della storia o la paura dell’errore; lui gioca d’istinto, corre, si inserisce e prova la giocata senza farsi troppi problemi.

È proprio questa sua caratteristica mentale, questa “maggiore leggerezza”, ad avergli permesso di trovare il gol che ha stappato il risultato in una partita che si stava complicando maledettamente. Mentre i compagni ragionavano troppo o temevano i fischi, Weston ha seguito l’istinto e ha segnato. Un elogio alla spensieratezza che diventa risorsa tecnica fondamentale.

MCKENNIE E LA LEGGEREZZA – «Secondo me non è casuale, perché non è la prima volta che sia il giocatore più estemporaneo della Juve, cioè McKennie, ad aver trovato la giocata che ha stappato il risultato. Perché è quello che gioca con maggiore leggerezza».

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