Conferenza stampa Pisacane: «Juve oggi al livello del Como se guardiamo la classifica. Spalletti? Su di lui ci tengo a dire questa cosa» | OneFootball

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·27 de noviembre de 2025

Conferenza stampa Pisacane: «Juve oggi al livello del Como se guardiamo la classifica. Spalletti? Su di lui ci tengo a dire questa cosa»

Imagen del artículo:Conferenza stampa Pisacane: «Juve oggi al livello del Como se guardiamo la classifica. Spalletti? Su di lui ci tengo a dire questa cosa»

Conferenza stampa Pisacane: l’allenatore del Cagliari è intervenuto al CRAI Sport Center. Le sue dichiarazioni verso la partita contro la Juventus

Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari, è intervenuto in conferenza stampa in vista della partita valida per la tredicesima giornata del campionato di Serie A 2025-2026 contro la Juventus. Di seguito le sue dichiarazioni.


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PAREGGIO CON IL GENOA E CHE TIPO DI PARTITA CON LA JUVE – «Come ho già detto c’era amarezza, il giorno dopo l’umore non era dei migliori, prendere tre gol no fa mai piacere. Voglio essere equilibrato, ci ha lasciato sensazioni contrastanti. La squadra ha messo fuori delle lacune nella fase difensive, cose che solo con il lavoro possiamo aggiustare. Abbiamo perso una grande occasione per vincere! La Juve in questo momento che è al livello del Como se guardiamo la classifica, non ci sono partite facili, ma partono tutte dallo 0-0. Dobbiamo credere nelle nostre qualità e provare a fare la nostra partita».

UMORE DELLA SQUADRA NONOSTANTE IL PAREGGIO – «E’ normale che ci siano stati degli errori sui gol, con il Como siamo stati solidi nel blocco medio basso. In casa con il Genoa, che lotta come noi per la salvezza, volevamo andarli a prendere alti da subito. Abbiamo sbagliato nelle scalate, dobbiamo crescere, io in primis: dobbiamo fare men danni possibile. A me e allo staff la partita ha lasciato degli spunti positivi per poi avere dei vantaggi. Nei primi 25 minuti scoprendoci siamo andati in difficoltà, ma dobbiamo essere razionali nelle letture, se Colombo fa il 2-0 diventa un pomeiggio tragico. Sui singoli costruiamo i nostri successi futuri, Folorunsho mi sta dando tanto anche giocando in diverse posizioni: ci aiuta nell’equilibrio. Adopo è una questione soggettiva, per me è entrato bene; Prati nin si è espresso per quello che ci aspettiamo!».

INFERMERIA E PARTITE COMPLICATE – «Mina ha subito una botta, è in dubbio; rimangono ai box Zé Pedro e Belotti, gli altri sono arruolabili. Dipende dal nostro approccio, non dalla partita, anche con Lazio e Como erano trasferte difficili ma ci siamo ben distinti. Abbiamo reagito dopo le sconfitte, questa è una qualità della squadra. Non dipende dai ragazzi ma dal lavoro mio e del mio staff!».

PROBLEMI DIFESA E SOSTITUTO MINA E GAETANO – «L’infortunio di Belotti è un concetto superato, nin fa giustizia a chi sta cercando di dare alla causa. Difficile fare bilanci dopo poche partite, io ho ereditato una squadra con principi diversi: l’attacco non si può definire sterile, hanno segnato gli attaccanti all’ultima. Abbiamo preso gol da palla inattiva, abbiamo difficoltà se concediamo come nei primi 25 con il Genoa. Questo dipende anche da come decidi di metterti in campo, abbiamo buoni numeri nel pressing, queste sono cose che dipendono dalla strategia. Gaetano è un giocatore come tutti gli altri, quando gioca accende la luce, quando giochi uomo contro uomo si decide di farlo partire dalla panchina. Lui è ancora alla ricerca della migliore condizione, non è né colpa nostra né sua, ha avuto anche un problema al flessore in passato dopo l’aver saltato il ritiro. Se non gioca Mina abbiamo altri giocatori, non mi piace piangermi addosso o cercare alibi. Abbiamo una ros di 26/27 giocatori, mi sento di dire che i ragazzi debbano sentire che la squadra ha bisogno di tutti!».

TECNICA STRITOLATA DALLA TATTICA? POCHI GESTI TECNICI? – «E’ un’analisi interessante che pone degli interrigativi, non dobbiamo dimenticare che nella prima parte abbiamo messo degli automatismi e stavamo facendo delle buone cose. Siamo il Cagliari e non sempre possiamo vedere certi mezzi tecnici, ci serve anche la tattica. Dobbiamo avere dei valori come il sacrificio dell’attaccante e dei centrocampisti: la storia dimostra che chi vince ha questo. A Como abbiamo fatto una strategia senza evitare di mettere dentro giocatori tecnici, uguale a Roma: hanno giocato calciatori come Esposito, Gaetano e Felici. Faccio fatica a dirti che da oggi alla fine vedremo il Barcellona a livello di gesti tecnici, dobbiamo saper anche difendere e coprire bene».

JUVENTUS, CAMBIO DI ALLENATORE E VARIAZIONI TATTICHE – «Il cambio di allenatore certifica le difficoltà del campionato, si può iniziare in un modo e poi cambiare. La Juve ha preso un top allenatore, le difficoltà quindi per noi sono maggiori. Noi giochiamo con più piani strategici, la gara sarò difficile ma dobbiamo crederci. Cis erve coraggio, loro sono anche reduci dalla bufera in Norvegia. Deiola? Il calcio è bello per questo, alcune squadre vengono etichettate e poi si vede dal gioco che spuntano delle idee».

ESPOSITO E RICORDI – «Il gol pwr un attaccante è la punta dell’iceberh, è importante il gol per lui e per gli attaccanti in generale. Così gli attaccanti pososno sbloccarsi mentalmente per fare altre gicoate. Mi ricordo la prima volta che sono entrato allo stadium, ci fu il primo rigore col var, quello di Farias. In quel momento ho sentito di aver raggiunto il punto più alto, per uno com me giocare in posti come quelli è magnifico. Ricordo anche quando, un po’ di anni dopo, ho marcato CR7».

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