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·30 de diciembre de 2025

Conte la strategia oltre i novanta minuti del Napoli: «Non siamo pronti per comandare…»

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Conte e la strategia: parole studiate per alleggerire la squadra, spostare la pressione sulle big storiche e usare la comunicazione in un’arma decisiva

Antonio Conte non si smentisce mai. Vincere resta l’obiettivo sul campo, ma il lavoro del tecnico salentino va ben oltre il rettangolo di gioco. L’analisi proposta da Tuttosport parte da una constatazione chiara: Antonio Conte è da sempre un maestro nella gestione psicologica del gruppo e nell’arte di scaricare la pressione sugli avversari. Anche oggi, alla guida del Napoli, ha rimesso la sua maschera preferita: quella del condottiero che protegge la squadra in trincea, dipingendola come outsider contro poteri più forti.

Poche ore dopo la vittoria sulla Cremonese, Conte ha spiazzato molti con parole solo apparentemente autolesioniste:


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CONTE NAPOLI«Non siamo pronti per comandare. Non come Juventus, Milan e Inter, per strutture, monte ingaggi e valore patrimoniale».

Un messaggio coerente con il suo “codice” comunicativo. La tattica è collaudata: alleggerire la testa dei giocatori, impegnati in una stagione complessa e segnata dagli infortuni, e trasferire la responsabilità dell’etichetta di favoriti sulle grandi del Nord.

Il mantra «Cca’ nisciun è fesso», coniato nella scorsa stagione trionfale, torna in una versione aggiornata. Indicare Juventus, Milan e Inter come vere corazzate per storia e budget significa puntare i riflettori su Cristian Chivu, Massimiliano Allegri e Luciano Spalletti, lasciando il Napoli libero di lavorare con minore pressione. Dire «non siamo pronti» non è resa, ma strategia pura per evitare cali di tensione.

In questo gioco di specchi, il bersaglio preferito è spesso Giuseppe Marotta. I due, che si conoscono bene dai tempi comuni alla Juventus, si affrontano in un duello comunicativo fatto di frecciate velate. Marotta ha già replicato definendo Conte «un bravo comunicatore che sa distrarre l’attenzione», aggiungendo che il Napoli sarebbe «nettamente favorito per investimenti fatti». È il botta e risposta tra due maestri del “mind game”.

Conte usa queste schermaglie per rafforzare l’identità del gruppo, cementando il “noi contro il mondo” con se stesso come scudo. Il 2025, intanto, parla chiaro: due trofei in bacheca e il riconoscimento di miglior allenatore del campionato. Un promemoria: i campionati si giocano anche così, fuori dal campo, con una gestione chirurgica delle parole.

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