CorSport – Napoli, McTominay è l’amuleto contro il Torino: vuole ritrovare il gol | OneFootball

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·18 de octubre de 2025

CorSport – Napoli, McTominay è l’amuleto contro il Torino: vuole ritrovare il gol

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CorSport – Napoli, McTominay è l’amuleto contro il Torino: vuole ritrovare il gol

Ed ora, caro Scott McTominay, McFratm e come te non c’è nessuno, non è che dobbiamo cantare i versi di nostalgia del poeta scozzese Robert Burns, il poeta dei bei tempi andati, sono stati tempi felici, i tempi andati quando arrivasti nel golfo da Manchester, appena un anno fa, e cominciò la tua storia tra noi, quel primo gol al Palermo, poi al Como e sul campo dell’Inter, e scoprimmo il ragazzone che eri, un metro e novanta, faccia da fanciullo, gambe lunghe con cui solcavi il campo con la leggerezza di un ghepardo, accidenti com’eri imperiosamente devastante e, con l’andare del tempo, i gol a raffica per cucire lo scudetto sulle maglie azzurre. Non è che d’un tratto sia tutto finito, la fiamma s’è spenta, l’incantesimo s’è rotto. Non può essere, anche dopo una preparazione non soddisfacente per via di un problema che ti ha fatto saltare le amichevoli a Dimaro e la prima a Castel di Sangro, non può essere che tu giri per il campo alla ricerca di te stesso, della felicità perduta, della corsa che non è più sciolta e brillante, la luce che s’è spenta per un sortilegio, una magaria, una fattura che non sappiamo.

La tua prima fiondata di testa a Reggio Emilia contro il Sassuolo, alla prima giornata, pronti-via, sul cross pennellato da Politano, il primo gol del Napoli con lo scudetto sulle maglie, sembrò l’annuncio di una nuova vendemmia di gol dopo la fantastica acrobazia contro il Cagliari con cui, sempre su un cross di Politano, avevi definitivamente strappato lo scudetto all’Inter, una mezza rovesciata memorabile per il quarto scudetto del Napoli, era di maggio, il 23 maggio, un venerdì sera festante, di gioia dilagante, una città felice. Tre mesi dopo lo scudetto, a Reggio Emilia, per la nuova avventura, una partita di mezza sera di un sabato di fine agosto, non c’era Lukaku, aspettavamo Hojlund, c’era Lucca, e Kevin Magic De Bruyne dipingeva calcio sul terreno emiliano e tu, McFratm, subito in scena, un volo, una torsione e la frustata del colpo di testa per battere Stefano Turati, farfalla impazzita tra i pali emiliani. Eri tornato immediatamente il nostro goleador irresistibile, persino un gran destro, dopo, a scuotere la traversa del Sassuolo. Un gol e un palo. Alla prima giornata. Eri sempre il nostro McTominay, il colpitore infallibile col sorriso incantevole che ha incantato Cam Reading, la tua compagna bionda. Un inizio fulminante per un futuro travolgente. E, invece, dopo i lampi di Reggio Emilia, il buio, l’appannamento improvviso, il sentiero del gol smarrito, la porta lontana, il sorriso perduto, il ghepardo confuso, disorientato, Scott McTominay che facciamo fatica a vederti in campo, una presenza che non colpisce più l’occhio e non fa battere il cuore, chissà se una strega abbia imprigionato il tuo talento o l’abbia mandato sulla luna come capitò al senno di Orlando. Accidenti, McFratm, non puoi essere un centrocampista normale, un impiegato di centrocampo, un ufficiale di complemento, un solerte gestore di palloni opachi, quel lavoro anonimo nella zona delle ripartenze avversarie, sorvegliante e sentinella.


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Tu sei Scott McTominay, scozzese volante, centrocampista rapace, falco e non palomma ’e notte. Torna e ’stu core aspetta a te. Ritorna ghepardo, assaltatore infinito, goleador a sorpresa dove l’avversario non t’aspetta, dove lo inganni con la tua presenza inaspettata e fulminea, torna McFratm che scuote le reti e i cuori azzurri. Rompi l’incantesimo negativo. C’è questa partita a Torino contro la squadra granata. Solo un anno fa, il Torino ti stuzzicò all’impresa assoluta, abbattendolo due volte. Un gol decisivo all’Olimpico Grande Torino (1-0). C’era ancora Kvaratskhelia. Sull’assist del georgiano, un tocco di sinistro per addomesticare il passaggio e una fiondata con lo stesso piede ingannando Milinkovic-Savic, due metri di portiere raggomitolati a vedere la palla passare. Due gol a Fuorigrotta (2-0), quando Anguissa ti servì il pallone del vantaggio e l’ennesimo cross di Politano ti invitò al raddoppio. Torna, caro ideal, a sorridere ancora. Torna, McFratm, a stupirci, a darci la scossa, a scuotere le reti. Il Torino ti dice qualcosa?

Carlo Gioia

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