Cottafava su Esposito: «Ha le caratteristiche che mancano alla Sampdoria. Mi farebbe piacere vederlo nel team blucerchiato» | OneFootball

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·23 de diciembre de 2025

Cottafava su Esposito: «Ha le caratteristiche che mancano alla Sampdoria. Mi farebbe piacere vederlo nel team blucerchiato»

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Marcello Cottafava, ex giocatore ed ex allenatore della Primavera della Sampdoria, si è soffermato su uno degli obiettivi di Mancini: Esposito

Marcello Cottafava, ex giocatore ed allenatore della Sampdoria Primavera, è stato intervistato dai microfoni ufficiali del Secolo XIX per parlare di un suo ex calciatore ai tempi della Spal Primavera.

Il giocatore in questione è Salvatore Esposito, nome caldissimo per il calciomercato della Sampdoria. Ecco l’intervista di Cottafava sul centrocampo:


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LA NOMINA A CAPITANO«Lui arriva dalle giovanili dell’Inter ma, rispetto ai due fratelli, ha avuto un percorso diverso, meno di primissima linea. Anche se alla Spal, pur facendo Primavera 2, avevamo giovanili di gran livello da cui sono usciti diversi professionisti. In quell’anno e mezzo a Ferrara Salvatore, a prescindere dalla fascia, ha fatto molto bene e ha dimostrato grossa personalità, grande carisma. Ha gran senso di competizione e voglia di migliorarsi, caratteristiche più nascoste ma note a chi lo conosce bene. Non concede un minuto al cazzeggio e aveva già tanta mentalità anche a 18/19 anni, quando normalmente sei più altalenante. Penso sia il suo valore aggiunto, perchè ha grandi doti ma per stare a quei livelli devi avere quel qualcosa in più. Sottintendendo la sua grande visione di gioco nel ruolo di play e bravura nelle situazioni da fermo».

PERSONALITA’ DI ESPOSITO – «Ovvio che, per quanto lo Spezia sia una realtà importante, la Sampdoria è una piazza più pesante, ma senza connotazione negativa. Significa che a livello caratteriale devi avere spessore per poterci stare. Per quello che conosco Salvatore mi viene da dire di sì. Ovvio che poi il pericolo di sconfinare in atteggiamenti o in situazioni in cui tutto ciò si traduce in negativo è sempre concreto. Ed è anche difficile capire al 100% un giocatore finchè non lo porti dentro un contesto. In questo momento la Samp sta cercando di tirarsi fuori da un periodo particolare e quindi ogni cosa è esasperata e amplificata, come è normale che sia. Però non lo vedo uno che si fa schiacciare dalla situazione, per me ha tutte le qualità per dare il suo contributo».

SAMPDORIA ESAME DI MATURITA’ PER ESPOSITO – «Sì, ma Salvatore ha avuto presenze da titolare ovunque è stato, a parte forse quest’anno, ma penso che l’essere sul mercato abbia influito sul suo rendimento. Il fatto che venga da un ambiente vergine sotto quel punto di vista, a differenza di calciatori che magari si portano dietro questa situazione da un anno e mezzo, può essere positivo. Chi viene alla Samp deve venire con la testa pulita, serve qualcosa di diverso».

LE CARATTERITISTICHE DI ESPOSITO CHE LA SAMP NON HA – «Non intravedo nel Doria attuale quelle caratteristiche di distribuzione della palla. Sono tutti giocatori di corsa, di inserimento, ma un metronomo manca. È un interprete che nel calcio, in generale, sta un po’ sparendo. Vogliono tutti giocatori di gamba, il play adesso sta diventando più una mezzala che uno alla Pirlo. E nelle giovanili stanno crescendo dei Barella, dei Frattesi, perchè c’è l’obiettivo che tutti possano giocare dappertutto, si sta perdendo specificità nel ruolo che c’era ai tempi di Iniesta, Xavi, Verratti, Jorginho. Salvatore è ancora quel giocatore lì, che alla Samp serve e immagino la volontà tattica sia quella».

SE HA SENTITO ESPOSITO – «No, perchè nei momenti di mercato preferisco lasciarlo stare. Ma ci siamo sentiti in estate e anche adesso il classico messaggio di auguri per le feste non mancherà. Mi farebbe piacere, visto che alla Spezia il suo percorso mi sembra finito, se il trasferimento alla Samp si attuasse e se contribuisse anche a risolvere i problemi blucerchiati».

SITUAZIONE SETTORE GIOVANILE – «In prima squadra magari risolvi la situazione con 4/5 acquisti, nelle giovanili non puoi. Quest’anno si sta pagando quello che non è stato coltivato negli anni scorsi. Il mio anno – con Pompetti, Obert, D’Amico, Siatounis, Yepes, Trimboli, Giordano – è stato l’ultimo con qualche investimento: sono almeno 4 anni che non si investe e prima o poi il conto ti si presenta. E non biosgna farlo solo in giocatori, ma in dirigenti, team manager, medici, palestre, alloggi per i ragazzi che vengono da fuori. Quando c’ero io, Invernizzi era sempre a bordocampo. Mi spiace vedere le giovanili così. Però, finchè la prima squadra non tira il carro, sarà quasi impossibile metterci mano seriamente».

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