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Calcio e Finanza

·6 de noviembre de 2025

Dalla burocrazia ai temi finanziari: le esperienze di BofA, JP Morgan, Palermo e Parma per gli stadi

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Il futuro degli stadi italiani verso gli Europei del 2032 ma non solo, è stato il tema al centro del convegno “EURO 2032 e oltre. Finanziamento e valorizzazione degli stadi come asset strategici”, andato in scena mercoledì 29 ottobre nella sede milanese di Clifford Chance, uno dei principali studi legali a livello internazionale.

Un momento di confronto promosso da Clifford Chance su progettazione iniziativa di Stella Riberti, responsabile dell’area sport & entertainment dello Studio in Italia, e moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini. Protagonisti istituzioni, club calcistici, investitori e operatori del settore, riunitisi all’ultimo piano del palazzo di Via Broletto in una sala gremita nonostante la pioggia incessante e le gare di Serie A in programma nella stessa giornata, a dimostrazione di un interesse sempre maggiore sul tema stadi e infrastrutturale per la business community italiana.


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In particolare, il parterre degli ospiti era formato da politici, dirigenti e manager di altissimo profilo come:

  • Paolo Marcheschi, Senatore e capogruppo di FdI nella 7ª Commissione permanente (Cultura, spettacolo e sport);
  • Ezio Simonelli, presidente della Lega Calcio Serie A;
  • Marco Polli, Managing Director, Bank of America;
  • Gian Piero Sammartano, Global Co-Head of Sports Investment Banking, JP Morgan;
  • Dario Mirri, Presidente, Palermo Football Club;
  • Valerio Casagrande, Co-founder LEAP Sport Academy, CFO, ex Parma Calcio e Lega Serie B;
  • Giuseppe De Palma, Head of Global Finance Markets in Europe, Clifford Chance.

L’introduzione è stata affidata a Paolo Sersale, Italy Managing Partner di Clifford Chance, che ha sottolineato come «il tema va ben oltre il calcio e gli Europei e riguarda anche altri sport che condividono l’urgenza di una migliore organizzazione, attrazione di investimenti e rafforzamento del fan engagement». Sersale ha spiegato che l’obiettivo dell’incontro era «favorire un dialogo concreto tra istituzioni pubbliche, club, investitori e operatori finanziari, rappresentati oggi da relatori di alto profilo».

Marcheschi: «L’attenzione del governo su sport e infrastrutture»

Ad aprire gli interventi istituzionali è stato il Senatore Paolo Marcheschi, che ha rimarcato la valenza economica e sociale dello sport:
 «Per questo governo e per questa legislatura l’asset del calcio è un asset importante, una leva per la crescita del Paese che tocca economia, salute e scuola». Marcheschi ha ricordato l’inserimento dello sport nella Costituzione come “punto di partenza” e ha illustrato il decreto-legge 96/2025, «che per la prima volta introduce un piano strategico per le infrastrutture sportive, con strumenti finanziari dedicati».

Il Senatore ha evidenziato come la nuova governance, con un commissario straordinario, «possa sbloccare i progetti e accelerare i cantieri», garantendo un modello applicabile non solo per EURO 2032, ma anche per grandi eventi come Milano-Cortina 2026 o i Giochi del Mediterraneo.
 «Abbiamo stadi vecchi di oltre 60 anni — ha aggiunto — e procedure complesse. Grazie alle nuove norme, la governance centralizzata viene affiancata da strumenti finanziari che potranno mobilitare risorse pubbliche e private, lasciando un’eredità tangibile al Paese».

Simonelli (Lega Calcio Serie A): «Passi avanti sugli impianti, ma non basta»

A seguire, Ezio Simonelli, Presidente della Lega Calcio Serie A, ha ribadito il ruolo centrale delle infrastrutture per il futuro del calcio italiano. «Negli ultimi giorni abbiamo fatto due passi avanti. Il primo con la nomina del commissario Sessa, una scelta vincente. Nei giorni scorsi ho incontrato la presidente Meloni e abbiamo condiviso che l’investimento sugli stadi è fondamentale per il Paese».

Simonelli ha ricordato come i progetti di ristrutturazione e costruzione previsti per EURO 2032 possano «generare 3,2 miliardi di investimenti e 5,6 miliardi di incremento del PIL, oltre a un flusso turistico aggiuntivo di 300 milioni l’anno». Il presidente della Lega ha poi citato il caso di Milano: «Il secondo passo avanti è stato la delibera per la vendita di San Siro, che è arrivata tardi, ma finalmente è arrivata, nonostante una gestione quasi tragicomica a livello politico. San Siro ha cento anni: servono stadi moderni, accoglienti e multifunzionali. La politica ora sta facendo la sua parte, noi anche».

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