De Silvestri: “Questo è un gruppo magico, orgogliosi di aver riportato il Bologna in finale. Con Sinisa siamo diventati uomini forti, e lo siamo anche adesso” | OneFootball

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·13 de mayo de 2025

De Silvestri: “Questo è un gruppo magico, orgogliosi di aver riportato il Bologna in finale. Con Sinisa siamo diventati uomini forti, e lo siamo anche adesso”

Imagen del artículo:De Silvestri: “Questo è un gruppo magico, orgogliosi di aver riportato il Bologna in finale. Con Sinisa siamo diventati uomini forti, e lo siamo anche adesso”

Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa allo stadio Olimpico di Roma dal difensore e capitano rossoblù Lorenzo De Silvestri alla vigilia di Milan-Bologna, finale di Coppa Italia Frecciarossa in programma domani alle 21.

Messaggio ai compagni – «Il nostro è un gruppo che sta bene insieme. Da due stagioni c’è un modo di allenarsi e giocare unico, che abbina la consapevolezza nel proprio valore alla voglia di divertirsi. Abbiamo iniziato l’annata affrontando così ogni impegno e e dovremo fare la stessa cosa domani. alla stessa maniera domani. Questo per me è un gruppo magico: certo, parliamo di una finale e servirà un’attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fin qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti».


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Nessun miracolo, solo meriti – «Quest’anno il Bologna ha battuto tanti record, e quando ha la rosa al completo e tutti gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions League, in tal senso, ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. Riportare il club in finale di Coppa Italia dopo cinquantun anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarcela col calcio che sappiamo fare noi».

Bergamo decisiva – «Ricordo la partita in casa dell’Atalanta, in cui li abbiamo battuti senza subire gol: quella vittoria ci ha fatto dire che potevamo arrivare fino in fondo. A livello personale, arrivato a quasi trentasette anni, mi soffermo e apprezzo di più le cose. Ricordo di aver vinto nel 2009 con la Lazio, ma ero un ventunenne con un altro carattere e una maturità diversa: adesso vivo tutto con più coscienza, mi sento il più esperto ma so che qui sono tutti super professionali».

L’eredità di Mihajlovic – «L’intera situazione di Sinisa ci ha fatto crescere tanto a livello umano. Io avevo, e faccio ancora fatica a parlarne al passato, un rapporto incredibile con lui, ma tutta squadra in quel periodo è maturata moltissimo: siamo diventati uomini forti, e quel fattore umano poi te lo porti in campo. Anche adesso qui ci sono giocatori molto forti e un allenatore molto forte, cosa che, lo ripeto sempre perché sennò poi sembra tutto facile, ci ha permesso di avere sessantadue punti in classifica con la possibilità di farne sessantotto, avendo giocato otto partite di Champions e arrivando in finale di Coppa Italia. È un merito grandissimo e in questo essere forti c’è un po’ di Sinisa, e ce lo porteremo dietro anche domani».

Bolognese d’adozione – «Dopo questi cinque anni sento Bologna come la mia seconda città, io e mia moglie ci troviamo benissimo. Ora abbiamo il petto gonfio perché domani porteremo qui allo stadio Olimpico di Roma quasi trentamila tifosi rossoblù, è davvero un orgoglio incredibile: so che ci sosterranno dall’inizio alla fine, come del resto fanno sempre».

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