Inter News 24
·11 de septiembre de 2025
Di Canio: «Inter dietro al Napoli, deve ritrovare la cattiveria. Contro la Juve mi aspetto questo»

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GERARCHIE SCUDETTO – Tutti hanno preso qualcosa di importante, ma in poche hanno trovato titolari. Tra queste il Napoli, che vedo in pole. Perché quando vinci, se mantieni staff tecnico, società e allenatore in simbiosi, parti sempre avanti. Il Napoli ha trovato questa continuità, dovendo solo aggiungere pedine mirate.
CHI C’È DIETRO – L’Inter. Che deve ritrovare fame, nelle partite decisive dell’anno scorso le è mancata. Ha preso schiaffi nei derby, con la Juve, con la Lazio. In Champions ha fatto bene perché i giocatori si caricano da soli, ma in campionato è mancata rabbia. Chivu sta cambiando più di quanto non si dica, chiede più verticalizzazioni e fa bene: ha gente che può correre e attaccare la profondità. Ora serve la disponibilità dei giocatori. C’è chi dice che manca ancora qualcosa, ma alla fine ha preso giocatori in tutti i ruoli, Diouf e Sucic sono giovani ma con esperienze internazionali, Pio Esposito – che è una bestia – e Bonny sono attaccanti veri, Akanji era la miglior soluzione disponibile per il dopo Pavard.
JUVE – Ancora dietro, ma mi piace. Tudor è uno serio, lavora con equilibrio, senza cercare scuse, coinvolge tutti e la gestione di Vlahovic lo dimostra. Forse non propone un calcio spettacolare, ma è concreto. La sua è una squadra che sta tornando competitiva. In Champions magari sarà dura, ma in campionato darà fastidio a tutti. Intanto ha ritrovato Bremer. Di sicuro ha tante alternative in attacco. Pensiamo a Openda, è un giocatore diverso dagli altri, in Italia può fare la differenza. Lo abbiamo visto anche contro Inter e Juve nella scorsa Champions, è un giocatore che strappa negli ultimi 40 metri, può spezzare la partita se si integra velocemente e sta bene, sapendo che Tudor non gli permetterà di gigioneggiare come poteva fare al Lipsia. Gioca sulla stessa corsia di Yildiz ma penso possa adattarsi all’occorrenza, diventando un titolare come David. Poi bisognerà valutare l’impatto di Vlahovic: è rimasto, è partito forte, dirà la sua.
JUVE-INTER – Una partita vera, ma dipende da come torneranno i giocatori dalle nazionali.
MILAN – Vedremo, di sicuro ha preso un giocatore come Rabiot determinante per dare equilibrio al centrocampo come vuole Allegri, un profilo capace di rompere l’azione avversaria e ripartire palla al piede. Non aveva nessuno così, Modric ha 40 anni e lo puoi impiegare davanti alla difesa solo per ordine e qualità, non per gamba. Ecco perché Rabiot, con i suoi strappi, diventa utile: anche se il mercato del Milan resta un ibrido che ha deluso, perché voleva Vlahovic, poi Hojlund, aveva preso Harder e si ritrova con Nkunku, nessuno ha a che fare con l’altro.
ITALIANE IN CHAMPIONS LEAGUE – Possono dire la loro, ma è innegabile il fatto che partano dietro tante squadre. Perché Psg, Bayern, Real, Barcellona, tutte le inglesi tranne forse il Newcastle hanno un altro passo, la differenza di valori resta enorme. Però è una competizione a parte, basti pensare che il Psg l’anno scorso ha raggiunto i playoff all’ultima giornata e poi sembrava praticamente eliminata almeno con il Liverpool, sorteggi ed episodi fortunati possono cambiare tutto.