🔴🔵 Di Vaio: “Il costo dei calciatori italiani è alto, gli stranieri sono semplici da prendere” | OneFootball

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·30 de junio de 2025

🔴🔵 Di Vaio: “Il costo dei calciatori italiani è alto, gli stranieri sono semplici da prendere”

Imagen del artículo:🔴🔵 Di Vaio: “Il costo dei calciatori italiani è alto, gli stranieri sono semplici da prendere”

Marco Di Vaio, ds del Bologna, è intervenuto a margine dell’apertura del calciomercato. Di seguito le parole riportate da TMW: “Bologna? Potevo continuare a giocare un altro anno, ma poi il presidente ha comprato il Bologna e mi ha chiesto di lavorare nel club. Dopo l’ultimo rinnovo col Bologna era previsto già qualche anno da dirigente, poi sono partito per Montreal e non ci ho più pensato… poi ho iniziato vicino alla squadra, avevo bisogno di vivere il campo e lo spogliatoio. Poi dopo un anno e mezzo ho cambiato visione, e ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti come Bigon, Corvino, Sabatini e Sartori. Un periodo di apprendistato ci voleva, prima di iniziare a pensare da ds. Ho rubato qualcosa da tutti: a Sabatini è stato difficile rubare l’intuito, Bigon era bravo a scegliere i giocatori, Corvino l’ho capito poco perché avevo appena smesso. E ora con Sartori stiamo facendo belle cose fortunatamente”.

“Sono cambiati gli obiettivi e i competitor, ora all’estero ci sono proprietà importanti che sono diventati competitivi e ora è difficile comprare da loro. E quando arrivi adesso su un giocatore c’è tanta concorrenza. È diventato un mercato molto complicato. Vivevo in un’epoca diversa. Oggi il costo degli italiani è alto, i giovani stranieri sono più semplici da prendere. E poi c’è la questione delle seconde squadre, è lì che vengono sviluppati i calciatori. Con la seconda squadra puoi gestirli internamente, senza prestiti. Lo vedi con la Juventus, guardate quanti giocatori ha formato la Next Gen. Questa può essere la strada importante da seguire”.


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Continuità in panchina? Avere continuità è un grande vantaggio. Ora noi conosciamo meglio le idee di italiano e come gestisce lo spogliatoio. Ci siamo mossi in fretta prevedendo ciò che stava succedendo in serie a. Non abbiamo avuto paura di perderlo, ma vedevamo cosa stava per succedere e noi volevamo assolutamente proseguire con lui”.

Mercato? Un rimpianto perché potevamo prendere è Jashari, due anni fa potevamo prenderlo dalla Svizzera e ci siamo trovati contro una società che 10/20 anni fa non sarebbe mai potuta essere una concorrente, ovvero il Club Brugge. L’orgoglio è aver creato una società in cui tutti sono dalla stessa parte e dal poter dare continuità alle scelte, soprattutto dal punto di vista degli ideali di chi è al Bologna. Questo permette di creare un’anima dentro un club”.

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