Juventusnews24
·10 de noviembre de 2025
Dimissioni Conte, De Canio sicuro: «È il suo modo di fare, frasi molto forti dopo Bologna dell’ex Juve». Ecco come risolverà i problemi

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·10 de noviembre de 2025

Il tecnico Luigi De Canio, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, ha analizzato i temi caldi della Serie A, partendo dalla crisi dell’Atalanta fino ad arrivare al durissimo sfogo di Antonio Conte dopo la sconfitta del Napoli a Bologna. L’ex allenatore ha offerto una chiave di lettura precisa sulla situazione dei due club, difendendo l’operato del tecnico del Napoli e analizzando le difficoltà di Ivan Juric.
Proprio sul fallimento dell’esperienza di Juric a Bergamo, culminata con l’esonero, De Canio ha pochi dubbi: L’eredità di un grandissimo come Gasperini ha pesato. Secondo De Canio, la squadra è stata troppo altalenante e la sconfitta contro il Sassuolo, in una partita che poteva segnare il rilancio, è stata fatale. Ha ipotizzato, inoltre, che ci siano stati problemi nella gestione dei calciatori.
L’analisi più approfondita è stata però riservata al caso Napoli. De Canio ha commentato le parole fortissime di Antonio Conte, che si è detto preoccupato, parlando di una squadra senza energia. L’ex tecnico ha distinto tra il tentativo di entrare nella testa dei giocatori e l’affermare che non mi seguono. De Canio non crede che i calciatori non seguano Conte. Ha ricordato che solo pochi mesi fa hanno vinto lo Scudetto e non si può pensare che tutto si sia dissolto per via di qualche ko di troppo.
Secondo De Canio, Conte è nella condizione di venire a capo di questo problema. L’ex tecnico ritiene che lo sfogo post-Bologna sia in realtà una strategia. Un modo per far rumore anche nella squadra, per scuoterla e sferzare i ragazzi. De Canio ha minimizzato la crisi di risultati: il Napoli era primo fino a ieri ed è a due punti dalla vetta, quindi questo disastro non lo vedo.
Luigi De Canio ha poi escluso categoricamente l’ipotesi più drastica. Non credo alle dimissioni di Conte. Ha ammesso che le frasi pronunciate dal tecnico del Napoli sono molto forti, ma lui può solo immaginare che ci sia un intento di scuotere la squadra a modo suo.
Si può discutere se sia stato fatto nel modo giusto o meno, ma l’intenzione è quella. De Canio ha ricordato che il Napoli visto lo scorso anno non era calcisticamente spettacolare, perché la filosofia di Conte è concreta, che bada al risultato.
Il problema attuale, secondo l’analisi, non è un ammutinamento, ma una questione fisica e tecnica. Probabilmente in questo momento stanno mancando una condizione ottimale, a causa dei numerosi infortuni, ma anche dei giocatori che con un po’ di qualità in più di solito ti risolvevano le partite. La sferzata di Conte, quindi, è un tentativo di sopperire a queste mancanze con una reazione caratteriale.
PAROLE – «L’eredità di un grandissimo come Gasperini ha pesato. Troppe partite a corrente alternata, poi una partita che poteva segnare il rilancio persa così male. Probabilmente anche la gestione dei calciatori.
Entrare nella testa dei giocatori è un conto, non mi seguono è un altro conto. Non credo che i calciatori non seguano Conte, se pochi mesi fa hanno vinto lo Scudetto adesso non possiamo pensare che tutto si sia dissolto per via di qualche ko di troppo. Penso che Conte sia nella condizione di venire a capo di questo problema. Probabilmente è una strategia anche per far rumore anche nella squadra, scuoterla, quindi è un modo per sferzare i ragazzi. E’ una squadra che è a due punti dalla vetta e fino a ieri era prima, quindi questo disastro non lo vedo. Sicuramente c’è da migliorare risultati e gioco. Non credo alle dimissioni di Conte. Detto che sono frasi molto forti, io posso solo immaginare che ci sia un intento di scuotere la squadra a modo suo. Possiamo discutere se sia stato fatto nel modo giusto o meno, ma l’intenzione è quella. Il campionato scorso vinto non è stato calcisticamente spettacolare, la filosofia di Conte è concreta, che bada al risultato. Probabilmente in questo momento stanno mancando una condizione ottimale, per via dei numerosi infortuni, ma anche dei giocatori che con un po’ di qualità in più di solito ti risolvevano le partite».









































