Dovbyk: «Due errori col Lille? Mi pento solo di non aver tirato anche il terzo rigore» | OneFootball

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·9 de octubre de 2025

Dovbyk: «Due errori col Lille? Mi pento solo di non aver tirato anche il terzo rigore»

Imagen del artículo:Dovbyk: «Due errori col Lille? Mi pento solo di non aver tirato anche il terzo rigore»

Dovbyk: «Due errori col Lille? Mi pento solo di non aver tirato anche il terzo rigore». Le dichiarazioni del centravanti della Roma

Nessuna scusa, nessun pianto, ma un solo, incredibile, rimpianto: non aver tirato anche il terzo rigore. A pochi giorni dalla serata da incubo contro il Lille, con due penalty falliti consecutivamente, l’attaccante della RomaArtem Dovbyk, è tornato a parlare di quel momento dal ritiro della nazionale ucraina. Le sue parole, rilasciate al media “Vzbirna”, non sono quelle di un giocatore abbattuto, ma di un bomber dalla personalità d’acciaio, quasi spavaldo nella sua autocritica.

L’analisi della serata storta

Dovbyk ha prima di tutto descritto l’atmosfera nello spogliatoio il giorno dopo la triplice beffa dal dischetto, elogiando la reazione del gruppo. «Quello contro il Lille è stato un momento davvero spiacevole nella mia carriera. Il primo a questo livello. Al contrario, la squadra ha sostenuto tutti e il giorno dopo non si è parlato del fatto che non abbiamo segnato tre rigori. Si è analizzato più approfonditamente l’andamento generale della partita. Poiché la partita era difficile, abbiamo giocato in modo non adatto al nostro livello. E il fatto di non aver segnato due rigori… ho analizzato questo momento».


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Il rimpianto più grande

Ma è quando parla del suo stato d’animo che l’ucraino sorprende tutti. Il suo unico, vero rammarico non è aver sbagliato, ma non aver avuto la possibilità di riprovarci una terza volta. «Devo trarre delle conclusioni. Lo farò. L’unica cosa di cui mi pento è di non aver tirato il terzo. Davvero. Una cosa di cui mi dispiace tanto».

Alla domanda se fosse convinto di segnare al terzo tentativo, poi fallito da Soulé, risponde senza certezze sul risultato, ma con una convinzione incrollabile sulla scelta che avrebbe dovuto fare. «Segnato, non segnato, non lo so, ma è così che stanno le cose, non ha senso parlarne ora. Ma dovevo solo andare a colpire la palla una terza volta, di questo ne sono sicuro».

Le parole di Dovbyk sono il ritratto di una mentalità da grande attaccante. Non arroganza, ma una fiducia smisurata nei propri mezzi e la voglia di cancellare un errore affrontandolo di nuovo, immediatamente. Una dimostrazione di carattere che, al di là degli errori, farà sicuramente piacere a Gasperini.

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