PianetaSerieB
·16 de noviembre de 2024
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Cordiale, educato, disponibile: Giuseppe Di Serio, raccontato come persona, ha dentro di sé i tratti che dimostra da calciatore. Luca D’Angelo l’ha afferrato, motivo per il quale sta dando fiducia all’attaccante, sceso in campo in dodici delle tredici giornate finora onorate con prestazioni e gagliardia dallo Spezia, meritatamente al terzo posto, con squardo sulla cima della montagna. Un percorso, quello del classe 2001, che l’ha visto emergere oramai qualche stagione fa in quel di Benevento, cominciando poi un itinerario costituito di varie tappe utili per definire la propria identità calcistica e iniettare esperienza in un talento senza alcun dubbio rimarcabile. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ecco le dichiarazioni del ragazzo.
Quello che sta facendo lo Spezia è sotto gli occhi di tutti, ergo non è necessario alcun dato a supporto. Ciò che è però doveroso sottolineare è lo spirito di un gruppo mai domo. Che aria si respira all’interno dello spogliatoio?
“Un’aria davvero positiva. Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo, non ce l’aspettavamo. Dobbiamo continuare così, pensare partita dopo partita e raccogliere tutto quello che incontreremo durante il cammino”.
Il gioco di D’Angelo non accetta alcuna forma di anarchia: sacrificio, intensità e attenzione sono codici da rispettare e mai accantonare. Concetti che voi state portando in campo con incredibile abnegazione, dimostrando come – sin dall’anno scorso – abbiate lavorato tanto e bene. L’annata passata non è stata facile, ma possiamo dire che ha preparato il terreno, in termini di compattezza del gruppo, per quella in corso?
“Dopo una retrocessione non è mai facile ripartire, ed è anche per questo che la scorsa stagione è stata un po’ complicata. Io, ad ogni modo, sono arrivato a gennaio, D’Angelo era già qui, con lui la squadra ha sempre fatto bene. Il mister, a mio avviso, è stato bravo nel trovare una quadratura tale da farci esprimere al meglio: i risultati si notano. Tornando alla stagione in corso, è indubbio che partire con lui sin dal ritiro abbia reso le cose più facili. Come dicevo poc’anzi, dobbiamo continuare così”.
Abbiamo menzionato D’Angelo: cos’ha di speciale questo allenatore?
“Oltre a essere un bravo allenatore, D’Angelo brilla anche dal punto di vista umano. Scherza con tutti, tiene in considerazione ogni calciatore del gruppo. È una persona, dunque, che merita”.
Soffermiamoci su di te: ciò che, a detta del sottoscritto, è sempre stato sotto-stimato del tuo calcio è una tangibile capacità di saper incidere con diversi sistemi di gioco, in virtù dell’importante struttura fisico-atletica che hai e dell’invidiabile capacità di saper giocare con svariati tipi di partner d’attacco. Senti di avere questa peculiarità?
“Mi trovo bene con qualsiasi modulo e con ogni tipo di partner d’attacco, è vero. Sto tornando in forma, dopo il ritiro ero un po’ acciaccato, ma ora mi sento bene e sono carico”.
Sei il calciatore dello Spezia con più contrasti nella trequarti offensiva, segno della tua compatibilità con i principi del mister e, al contempo, della fiducia che nutre nei tuoi confronti.
“Non ero a conoscenza di questo dato, grazie per avermelo detto. Il mister richiede una forte pressione in avanti, così da semplificare la vita dei nostri difensori, perché è più probabile, applicando questo principio, che i nostri avversari si ritrovino a giocare palloni più sporchi e complicati. È un discorso che, ovviamente, non tocca solo me ma tutti i miei compagni, perché è una precisa richiesta del nostro allenatore”.
Resta con i piedi per terra è ovviamente un imperativo, ma che prospettiva dai a questo Spezia?
“Come ho già avuto modo di dire, il mantra deve essere pensare partita dopo partita. Siamo degli ottimi giocatori, ma non dobbiamo dimenticare che, nella scorsa stagione, ci siamo salvati all’ultima giornata. È arrivato qualche nuovo calciatore, ma la maggior parte del gruppo è rimasta la stessa. Pensiamo innanzitutto alla salvezza, una volta raggiunto quest’obiettivo capiremo cosa potremo ottenere”.