Esonero Tudor, Pistocchi provoca: «Pirlo no, Allegri no, Thiago Motta no, Tudor no. Ecco chi serve per allenare la Juventus» | OneFootball

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·28 de octubre de 2025

Esonero Tudor, Pistocchi provoca: «Pirlo no, Allegri no, Thiago Motta no, Tudor no. Ecco chi serve per allenare la Juventus»

Imagen del artículo:Esonero Tudor, Pistocchi provoca: «Pirlo no, Allegri no, Thiago Motta no, Tudor no. Ecco chi serve per allenare la Juventus»

Esonero Tudor: Pistocchi critica la caccia all’allenatore e le aspettative irrealistiche, serve un “mostro” per accontentare l’ambiente

Un esonero che fa discutere, una panchina che scotta più che mai. L’addio di Igor Tudor alla Juventus ha scatenato un’ondata di commenti e analisi, e tra le voci più critiche e pungenti c’è quella del giornalista Maurizio Pistocchi. Attraverso il suo account X, l’opinionista ha offerto una lettura spietata non tanto del tecnico croato, quanto dell’ambiente bianconero, reo di avere aspettative irrealistiche e di trovare difetti in chiunque si sieda su quella panchina.

Pistocchi: una panchina impossibile?

Secondo l’analisi del giornalista, la storia recente della Juventus è un susseguirsi di critiche pretestuose verso ogni allenatore che si è cimentato nell’impresa. Da Sarri, bocciato per il look, a Pirlo, inadeguato nella comunicazione, passando per Allegri (per la qualità del gioco), Thiago Motta (per il rapporto con il gruppo) e infine Tudor, colpevole di «quasi tutto». Un elenco che, per Pistocchi, dimostra come il problema non sia (solo) in panchina.


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La sua conclusione è una metafora tanto forte quanto amara: per allenare la Vecchia Signora attuale, con le sue pressioni e le sue aspettative, non basterebbe un allenatore normale. Servirebbe che il «dottor Frankenstein crei un mostro», una figura mitologica capace di «risolvere tutti i problemi in 8 mesi» e di portare la squadra «in Champions League». Un’iperbole per sottolineare l’impossibilità, secondo lui, di soddisfare le richieste di un ambiente che sembra aver perso il contatto con la realtà.

PISTOCCHI – «Sarri non andava bene per il look Pirlo per la comunicazione Allegri per la qualità del giuoco Thiago Motta per il rapporto con il gruppo squadra Tudor per quasi tutto. Per allenare la Juve serve che il dottor Frankenstein crei un mostro che in 8 mesi risolva tutti i problemi e la porti in Champions League»

Pistocchi: aspettative irrealistiche

Il punto centrale della critica di Pistocchi è proprio questo: la Juventus attuale non è più la corazzata del passato, è una squadra in ricostruzione, con limiti evidenti. Pretendere risultati immediati e spettacolari da chiunque arrivi è un errore di valutazione che porta inevitabilmente a processi sommari e a un ciclo continuo di cambi in panchina. L’esonero di Tudor a ottobre è solo l’ultimo capitolo di questa tendenza.

Il giornalista non difende a spada tratta il tecnico croato, ma ne contesta il trattamento, inserendolo in una lunga lista di allenatori “bruciati” da un ambiente che non perdona nulla. La sua analisi è un monito severo: continuare su questa strada, con aspettative fuori scala e una critica feroce pronta a scattare al primo passo falso, non porterà a nulla se non a ulteriore instabilità.

Pistocchi non offre soluzioni, ma pone una domanda provocatoria: siamo sicuri che il problema sia sempre e solo l’allenatore? O forse è l’intero “sistema Juve” ad aver bisogno di un bagno di umiltà e di realismo? Mentre si attende l’arrivo del successore (con Spalletti in pole), l’affondo del giornalista resta lì, a ricordare quanto sia diventato difficile, quasi impossibile, allenare la Vecchia Signora nell’era post-dominio. Serve un “mostro”, appunto. O forse, più semplicemente, serve tempo e pazienza. Virtù che, a Torino, sembrano smarrite da tempo.

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