Ex Cagliari, Zenga: «Quello dell’allenatore è il lavoro più bello anche se a volte vorresti spararti!» | OneFootball

Walter Zenga, ex allenatore di Cagliari e Sampdoria tra le altre, quest’oggi ha parlato dei suoi anni da tecnico: le sue dichiarazioni

Quest’oggi, La Repubblica ha pubblicato una lunga intervista a Walter Zenga: l’ex giocatore di Inter Sampdoria ha discusso di vari aspetti della sua carriera e delle sue esperienze professionali, soffermandosi, in particolare, sul suo ruolo di allenatore di calcio.

Zenga, noto per la sua grinta e leadership sia sul campo che in panchina, ha condiviso le sue riflessioni su come, tra tutti i lavori che ha ricoperto, quello di tecnico sia stato il più significativo per lui.

Zenga e la sua passione per l’allenamento

Walter Zenga ha avuto una carriera straordinaria come portiere, con oltre 300 presenze in Serie A, ma è stato anche un allenatore rispettato. Durante l’intervista, ha sottolineato quanto il lavoro da tecnico rappresenti per lui una vera e propria vocazione, un mestiere che ha sempre vissuto con passione. L’ex tecnico del Cagliari ha spiegato che l’emozione più grande derivante dal suo lavoro è vedere la crescita dei suoi giocatori, l’evoluzione della squadra e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il percorso da allenatore di Zenga

Nel corso della sua carriera da allenatore, Zenga ha guidato diverse squadre, cercando sempre di trasmettere ai suoi giocatori la stessa determinazione e lo stesso impegno che lo hanno contraddistinto in campo.

Tra le sue esperienze ve n’è stata anche una alla guida dei rossoblù, dove ha cercato di portare la squadra a salvarsi nel campionato di Serie A. La sua esperienza in panchina è stata arricchita da numerosi successi, ma anche da sfide che hanno contribuito a renderlo un allenatore sempre più preparato. Le sue parole:

«Il lavoro più bello? Allenare. È più stressante, a volte vorresti spararti. Ma l’adrenalina è incredibile. Sei sul divano la sera, ti viene un’idea, apri il computer, chiami i tuoi assistenti. Stupendo».