Ex Sampdoria, Semplici: «L’allenatore ha molte responsabilità, ma io non invidio nulla a nessuno!» | OneFootball

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Sampnews24

·30 de septiembre de 2025

Ex Sampdoria, Semplici: «L’allenatore ha molte responsabilità, ma io non invidio nulla a nessuno!»

Imagen del artículo:Ex Sampdoria, Semplici: «L’allenatore ha molte responsabilità, ma io non invidio nulla a nessuno!»

Leonardo Semplici, ex allenatore di Sampdoria e Cagliari tra le altre, si è espresso sulle complessità del suo mestiere e non solo: le sue parole

Leonardo Semplici, ex allenatore di squadre come Sampdoria e Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle difficoltà che ogni allenatore deve affrontare durante la sua carriera. Il tecnico toscano, che ha avuto esperienze significative in Serie A e B, ha parlato del suo percorso professionale e delle sfide che caratterizzano il mestiere di allenatore.

Semplici ha sottolineato quanto possa essere complesso mantenere la giusta motivazione nei momenti di difficoltà. In particolare, ha evidenziato la pressione che si accumula quando i risultati non arrivano e come la gestione del gruppo, sia dal punto di vista tecnico che psicologico, diventi cruciale per il buon andamento della squadra.


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Secondo l’ex tecnico, la gestione dei giocatori è una delle sfide più difficili, poiché ogni calciatore ha esigenze, carattere e motivazioni diverse. In questo senso, l’allenatore deve essere in grado di adattarsi a ogni situazione per ottenere il massimo dalla propria rosa.

L’importanza della coesione di gruppo e della comunicazione

Nel corso della sua carriera, Leonardo Semplici ha dovuto affrontare diverse situazioni complicate, ma è sempre riuscito a trarre insegnamenti da ogni esperienza. L’ex allenatore di Cagliari e Sampdoria ha enfatizzato anche l’importanza della comunicazione all’interno dello spogliatoio. Un ambiente sereno, dove i giocatori sono liberi di esprimersi, è fondamentale per un buon lavoro collettivo. Inoltre, la creazione di un gruppo coeso è essenziale per superare i periodi di difficoltà.

Per Semplici (segnala il Corriere di Arezzo), l’allenatore non è solo un tecnico, ma un vero e proprio leader, in grado di trasmettere fiducia e serenità anche quando le cose non vanno per il verso giusto. La sua esperienza lo ha portato a comprendere quanto sia importante non solo il lavoro sul campo, ma anche quello fuori dal campo, soprattutto quando la squadra ha bisogno di una guida sicura. Le sue parole:

«Da allenatore, sono stato in una piazza importante e ad Arezzo raggiungemmo i play-off. Ho avuto modo, come prima esperienza vera, di capire il funzionamento del calcio. In campo, da giocatore già trasferivo i concetti di allenatore, anche se a una carriera del genere ho pensato parecchio dopo. Gli ingredienti sono l’incoscienza, la fortuna ma soprattutto una società che ti permetta di lavorare. Ho allenato ragazzi come Bernardeschi e Mancini nella Fiorentina, oltre a molti altri che hanno sviluppato una carriera di successo. Chi ha giocato a calcio in certi livelli si trova con un pedigree addosso. Ma io non invidio nulla a nessuno. L’allenatore ha sempre molte responsabilità, non solo quelle legate ai giocatori»,

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