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·7 de noviembre de 2025
🧨 Extra B – Solito Capuano show: “Mi sento come un chirurgo, a Trapani accusato di falsità. Giugliano meglio della Champions”

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·7 de noviembre de 2025

L’allenatore del Giugliano Ezio Capuano ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport contraddistinta dal solito spirito ironico.
Queste le sue dichiarazioni: “Sarò come un chirurgo. Voglio rimettere in piedi una squadra che prima di me faticava a camminare. Indosserò il camice, ma resto sempre un allenatore del popolo“.
Lo stop con il Monopoli, poi i due successi contro il Benevento in Coppa Italia e il Siracusa. La cura Capuano sembra funzionare.
“Ho trovato un gruppo di uomini, prima che di calciatori. Al Giugliano c’è uno spogliatoio compatto, unito. In carriera mi è capitato spesso di arrivare in squadre che vivevano situazioni difficili. Ai ragazzi ho subito detto che ‘vincere è un desiderio di tutti, sapersi preparare alla vittoria è invece un privilegio di pochi“.
Da dove riparte il suo Giugliano?
“Dal gioco verticale e aggressivo. Dobbiamo correre, arrivare primi sul pallone, combattere. Il calcio è uno sport semplice: la squadra deve saper proporre e mantenere le posizioni. Per lo spettacolo c’è il cinema o il circo”.
Anche stavolta, nel suo 3-5-2 non ci sarà spazio per la costruzione dal basso.
“Io la chiamo distruzione dal basso. Il club è un’azienda e come ogni società vuole i risultati. È lo stesso anche per i tifosi, il popolo pensa soltanto alla vittoria. Ho raccontato il 3-5-2 nella mia tesi a Coverciano 16 anni fa, quando pochi colleghi in Italia lo utilizzavano”.
L’addio al Trapani l’ha segnata profondamente.
“Come fanno a dormire e ad accarezzare i loro cari pensando a quello che mi hanno fatto. Accettare di lavorare con quella dirigenza è stato l’errore più grave della mia vita. L’ho pagato a caro prezzo. Con una lettera vergognosa mi hanno accusato di falsità. Ho portato la questione in tribunale e il giudice mi ha dato ragione. I dieci mesi di dolore che ho passato non li auguro a nessuno. Azzardo il paragone, probabilmente avrei preferito stare in un nosocomio”.
Utilizza la tecnologia nel lavoro?
“Assolutamente no. Pensi che non uso neppure i social”.
Per Capuano esiste solo il pallone?
“Vivo per il calcio e parlo sempre con il cuore. Nella vita non ho mai bluffato. Ho dei principi e dico quello che penso, a differenza di tanti altri. Per me, i giocatori sono come figli. Vanno baciati quando dormono, mai durante il giorno”.
In carriera non è mai andato oltre la Serie C. È arrivato il momento?
“Resto concentrato sul presente. Allenare il Giugliano vale più che guidare una squadra in Champions League”.
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