Calcionews24
·16 de marzo de 2025
Favero: «Ho vinto con la Juve a Tokyo, posso dire di avere visto il gol annullato a Platini. Mi davano del picchiatore ma non sono mai stato espulso. E ho fatto anche il muratore…»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·16 de marzo de 2025
Nella Juve di Trapattoni Luciano Favero era il terzino destro e nella sua epoca ha vinto tanto, compresa la Coppa Intercontinentale a Tokyo. Oggi si racconta su La Gazzetta dello Sport.
LA COPPA INTERCONTINENTALE – «C’ero e me la sono goduta tutta, la magia di quella giornata. É stato il punto più alto dei miei anni alla Juve. Abbiamo battuto l’Argentinos Juniors ai rigori, dopo una partita spettacolare. É quella del famoso gol annullato a Platini, dopo un’acrobazia da spellarsi le mani: una follia».IL PICCHIATORE – «Dicevano che ero un picchiatore ma non è mica vero. Marcavo l’avversario con grande applicazione, ma senza cattiveria. E ne ho affrontati di campioni: Maradona, Van Basten, Gullit, Paolo Rossi, Pruzzo, Altobelli, Rummenigge, Vialli e Mancini. Ogni tanto li fermavo, ogni tanto mi scappavano. Ma senza fare del male. Lo dimostra il fatto che non sono mai stato espulso in campo. Nell’ultimo anno di attività, a Verona in B, mi sono beccato un rosso perché avevo protestato con l’arbitro per un rigore inventato».UNA LUNGA CARRIERA – «A 16 anni sono andato via di casa, da Santa Maria di Sala, in terraferma veneziana, fino a Varese. Era il 1973. Mi ricordo un giovanissimo Beppe Marotta, era il tuttofare della società. Ho smesso da professionista a 35 anni, poi per una quindicina di anni ho continuato a giocare nei dilettanti, scendendo ogni anno di categoria. Ma lo sa che ho un record? Ho giocato in tutte le categorie, dalla A in giù, fino alla terza categoria. Poi a 50 anni ho detto basta».HA RICOMINCIATO DA CAPO – «Sì, meglio non pensarci, ma è passata. Mi sono rimesso a lavorare. Ho fatto il muratore, perché so come si fa. E ho anche lavorato come caddle master in un golf club della zona. Sistemavo le mazze in magazzino, mi davo da fare. Ma giocare a golf no, mai piaciuto. Ci vuole pazienza, mentre io sono uno che appena sbaglia si agita».
En vivo
En vivo