PianetaSerieB
·16 de noviembre de 2025
Fedele al Calcio – Mancini, lasciare il Barça per tornare alla Sampdoria è stata la scelta sbagliata: lavorare così è impossibile

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·16 de noviembre de 2025

Tornato alla Sampdoria ad aprile, Andrea Mancini ha ascoltato il richiamo di casa, ponendo fine all’esperienza in quel di Barcellona, dove – come noto – ha avuto modo di lavorare a stretto contatto con Deco, Direttore Sportivo del sodalizio blaugrana, ruolo che gli aveva consentito di entrare pienamente nei meccanismi di selezione e cultura calcistica di uno dei più iconici club al mondo.
Poter approdare in determinati contesti è un desiderio collettivo ma un privilegio di pochi, motivo per il quale Mancini Jr potrebbe esibire – chiaramente con eleganza – la coccarda. La scelta del figlio d’arte è stata diversa, dato che la ricostruzione della Sampdoria ha prevalso sullo splendore blaugrana.
Convertire le opinioni in totali e innegoziabili elogi sarebbe probabilmente forzato, perché la tempesta dalla quale la Doria non riesce a uscire non può che comprendere tutti gli attori: cambi di guide tecniche, contestazioni perenni (e legittime), scelte poco fruttuose, una situazione sportiva ed extra-campo che non conosce quiete.
È notizia di pochi giorni fa la notizia della totale consegna ai dati dell’algoritmo Football Radar delle mansioni (e alla gestione del nuovo data-analyst Gauthier Vanderloock) che – in una situazione declinabile come “normale” – avrebbero svolto gli osservatori. La Doria, su indicazione della coppia Tey-Walker, ha depennato la voce “osservatori” dall’organigramma interno, lasciando Mancini praticamente solo (con lui c’è unicamente Invernizzi) in un ginepraio di dinamiche poco comprensibili (catalizzatore di critiche è, inevitabilmente, il Director e CEO dell’Area Football Jesper Fredberg).
Quando gli è stato concesso di incidere (basti pensare, a titolo di esempio, al reintegro in rosa di Borini poco dopo la nomina a DS), Mancini ha effettivamente dimostrato di avere idee e personalità. La corrente versione della Sampdoria, però, sopprimere tali intuizioni con la lama della confusione. Poter fare il proprio lavoro, allo stato attuale, è praticamente impossibile.
Probabilmente – per concludere – tornare non è stata la scelta più felice. A queste condizioni, restare a Barcellona avrebbe irrobustito e non poco il percorso dirigenziale di un uomo di calcio che ha fatto vincere il cuore e non la testa.









































