PianetaSerieB
·31 de diciembre de 2025
Fedele al Calcio – Stroppa ha plasmato un Venezia propositivo e vincente: lode alla coralità dei lagunari

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·31 de diciembre de 2025

Tra le varie considerazioni che accompagnano la narrazione della Serie B 2025/2026, c’è una legittima e inevitabile sottolineatura dell’elevato livello tecnico-tattico del campionato, che è possibile declinare in più aspetti: rose importanti in alcuni casi, proposte che migliorano i singoli valori in altri (il Frosinone primo in classifica non può che esserne la più fulgida esemplificazione), così da costruire un piacevolissimo discorso che tocca molteplici aspetti. In questa categorizzazione, si sta affermando con l’onorabilità del merito un ibrido, ovvero il Venezia di Giovanni Stroppa.
La parte più applicativa del discorso, il calcio giocato, nell’ecosistema Venezia è una lodevole parte che non fagocita il tutto, perché la squadra è una delle frecce e non tutto l’arco a disposizione di una realtà che, oramai da anni, ha “preso” il gioco di Eupalla per farne anche altro, così da maneggiare in maniera trasversale un discorso che unisce tanti punti.
Detto ciò, l’importanza del cammino prettamente sportivo riveste un ruolo chiaramente di rilievo, e i lagunari, in questa stagione, dopo un primo periodo di conoscenza reciproca, si stanno rivelando propositivi e vincenti.
Attualmente terzi (a tre punti dal Frosinone), reduci da sette risultati utili consecutivi, che ne hanno fragorosamente rilanciato le ambizioni dopo un avvio con qualche inciampo, gli arancioneroverdi sono rapidamente assurti agli onori della cronaca del bel gioco, un titolo ottenuto con prestazioni costantemente di livello.
Il calcio del Venezia non può essere spiegato unicamente con la letteratura della “difesa a tre“, perché il contenuto aggiunge tanto, troppo, rispetto al contenitore. Stroppa ha creato dei meccanismi corali, fatti di continue rotazioni, costruzioni qualitative sia basse che alte, interpretazioni funzionali dello spazio e della circostanza. Col passare delle settimane, i calciatori sono sempre più coinvolti, convinti e liberi di essere se stessi all’interno del sistema, il reale tratto distintivo in una squadra che cerca l’optimum tra singolo e collettivo.
Una fluidità che, chiaramente, sgorga anche grazie alla qualità degli interpreti, perché Kike Perez è un dono per la categoria, Yeboah un profilo dal talento elettrico (la seconda punta è, tra l’altro, il calciatore con più tiri in porta del campionato, ben 60, stando a quanto riferito da fbref.com), Adorante un Nove da Dieci in pagella, Doumbia un colosso della mediana dai limiti non ancora percepibili, e così via. Calciatori forti, ma dall’impatto ancora più profittevole grazie al lavoro.
I numeri accompagnano quest’elogio: il Venezia è la squadra con più tiri totali (terza per tiri in porta), con il più alto numero di xG e con la più alta percentuale media di possesso palla del campionato, dati con fonte fbref.com, mentre è al secondo posto per possessi vinti sulla trequarti, tiri in porta per partita e Goal-Creating Actions, come apprendiamo da Fbref e FotMob. Non può inoltre essere un caso che nessuno abbia finora esultato grazie a più marcatori diversi (ben tredici, a pari merito con il Monza).
La bellezza, nel calcio, trova la propria massima espressione quando accompagnata dal risultato, così da manifestarsi come mezzo per raggiungere un fine e non come obiettivo a sé stante. Il Venezia di Stroppa l’ha capito, e in questo processo – da continuare a seguire con interesse – non possono che essere riconosciuti e certificati i meriti dei calciatori e di un allenatore che, probabilmente, meriterebbe maggiore considerazione mediatica.









































