DirettaCalcioMercato
·4 de marzo de 2025
Feyenoord, Van Persie in vista dell’Inter: “Domani sarà difficile ma non dobbiamo concedere spazi”

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·4 de marzo de 2025
Domani alle 18:45 al De Kuip di Rotterdam andrà in scena l’andata degli ottavi di finale tra Feyenoord e Inter: ecco la conferenza stampa del tecnico degli olandesi Van Persie.
Dopo aver eliminato il Milan, il Feyenoord sogna la grande impresa anche contro l’Inter. Gli olandesi, infatti, affronteranno i nerazzurri negli ottavi di Champions League. Il neo tecnico, Van Persie, ha presentato il match in conferenza stampa: ecco le sue dichiarazioni.
Come ha vissuto le precedenti serate di Champions League del Feyenoord? “A casa davanti alla TV. Quando abbiamo visto quel gol in trasferta a Milan, abbiamo fatto tutti un salto in aria, è stato un momento meraviglioso per il Feyenoord”.
In Eredivisie la situazione è dura, ma nella Champions League c’è magia. Come se lo spiega? “Ospitare il Bayern in casa, per esempio, è magia. Questa è la magia di De Kuip. La differenza? Domani proverò questa esperienza. Non vedo l’ora, sarà la mia prima volta in Champions League come allenatore. I miei giocatori sono in buona forma, sono pronti”.
Quanto cambia, a livello di tensione, da giocare ad allenare? “È un mondo completamente diverso. Come giocatore, la cosa più importante è mantenersi in forma e fare bene in campo. Come tecnico devi gestire tutti questi processi contemporaneamente e ti trovi in molti mondi diversi nello stesso giorno”.
Era in campo nel 2002, quando batteste l’Inter anche grazie al suo contributo. “Allora la fortuna era dalla nostra parte”.
De Vrij sarà un avversario, che ricordo ha di lui come giovane giocatore? “Ricordo che quando arrivò era un ragazzo molto desideroso di imparare. Voleva sapere delle partite che avevo giocato e come avevo affrontato certe situazioni”.
Tornando al 2002, era infortunato e non lo disse. Come la prenderebbe se lo facesse oggi un suo giocatore? “Non mi piacerebbe molto. All’epoca avevo dolore all’inguine, ma volevo comunque giocare. L’ho vista dalla mia prospettiva, anche se sarebbe stato meglio per la squadra non farlo”.
Ha voluto René Hake come vice allenatore. “René ha un arsenale di esercizi per quanto riguarda un certo modo di giocare. È molto coinvolto, si vede che è in circolazione da molto tempo. Sono molto felice di lavorare con lui. Ma in realtà con tutti i membri dello staff. È davvero bello lavorare con tutti a questo livello”.
I tanti infortuni non condizionano il morale della squadra? “Non ne parliamo nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo pensare a far giocare bene chi c’è, il nostro obiettivo è quello e stanno ottenendo risultati straordinari. Il modo in cui si allenano, il ritmo degli allenamenti… i ragazzi trasmettono divertimento. È ovvio che sono pronti. Gli infortuni non saranno affatto una scusa”.
Read è squalificato, chi giocherà al suo posto come terzino destro? “È stata una sfida trovare un giocatore per sostituirlo. Pensiamo di averlo trovato e sarà una piccola sorpresa”.
Paixao può arrivare a un livello ancora superiore? “Certamente è possibile, lo abbiamo visto contro Walker. Ma sia fisicamente che mentalmente ha il potenziale per giocare a un livello superiore al Feyenoord. È disposto a imparare e trasmette allegria. Queste sono le condizioni per raggiungere la vetta, anche se spero che non vada da nessuna parte per ora. Ma che un giorno lo faccia, questa possibilità c’è”.
Si gioca durante il Ramadan, vi condizionerà? “Abbiamo cinque giocatori che lo osservano, bisogna tenerne conto. Arrivano un po’ più tardi e se ne vanno un po’ prima”.
Che tipo di partita si aspetta? “Penso che avremo un po’ più di palla, ma questo non significa necessariamente che creeremo più occasioni. Qui sta la sfida. E sarà importante stare attenti alle transizioni: la forza dell’Inter sta in quei momenti”.
Da giocatore era molto attento ai dettagli, è stato questo a spingerla ad allenare? “Da giocatore lo facevo perché capivo di non essere forte quanto altri miei compagni, che dovevo colmare il gap con i top player. Scrivendo i miei pro e contro ho capito che non ero il più veloce e quindi dovevo pensare ad altro, inoltre mi rendevo conto che non ero completamente onesto. È una prassi che ho portato avanti nel tempo, per ricordarmi di arrivare al livello di Bergkamp o Henry: non credo di avercela fatta, ma ho creato un bisogno di miglioramento nel mio sistema, che ogni giocatore o allenatore deve avere per non fermarsi mai. Negli ultimi anni, parlo della mia carriera di allenatore, penso di essere migliorato piano piano giorno dopo giorno”.
Molti allenatori europei dicono che è molto difficile sfidare il sistema di Simone Inzaghi. “Le grandi squadre attaccano e difendono ad alto livello, l’Inter lo fa. È molto difficile fare gol all’Inter e, come ho detto, dovremo stare attenti a non lasciare spazi. Loro sembrano essere dovunque: è una forza, ma può anche essere una debolezza e può essere l’aspetto decisivo della partita. Giocare contro il top, in termini sia di allenatori sia di giocatori, è l’obiettivo di tutti. Negli ultimi giorni sento la voglia di tutti di giocare al massimo, siamo tutti pronti”.
Esiste un filo conduttore per i tanti infortuni registrati in questa stagione? “Abbiamo un’idea. Vorrei anche dire: penso che abbiamo il miglior personale medico. Sono molto soddisfatto del livello di qualità che mi circonda. Con questo sguardo al futuro pensiamo di aver trovato il filo conduttore. Ma terrò la causa per me”.