OneFootball
·9 de diciembre de 2025
🤯 Folorunsho, NIENTE squalifica? VAR e ❌ prova tv: regole da CAMBIARE ⚠️

In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
·9 de diciembre de 2025

Niente prova tv per Folorunsho. Dopo gli insulti e le frasi irripetibili e da condannare nei confronti di Hermoso in Cagliari-Roma, il centrocampista dei sardi non sarà punito.
Il Codice di Giustizia Sportiva, in particolare l’articolo 61 (Comma 3) non prevede l’utilizzo delle immagini in casi come questo.
Un episodio che rischia di diventare un vero e proprio caso anche e soprattutto in vista del futuro e di eventuali situazioni analoghe.
Nel secondo tempo di Cagliari-Roma, Folorunsho ed Hermoso discutono animosamente in campo, arrivando alle mani.
"Tua madre fa i bo*****, quella tr*** di tua madre, tua madre fa i boc*****, quella put****" sono gli insulti rivolti dal centrocampista al difensore spagnolo, ripresi dalle telecamere e diventati subito virali.
L’articolo 61, comma 3, prevede l’utilizzo della prova tv "limitatamente ai fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema non visti dall’arbitro o dal Var, con la conseguenza che l'arbitro non ha potuto prendere decisioni al riguardo".

Il regolamento consente la squalifica attraverso le immagini solo in caso di bestemmie, mentre non prevede l’intervento del Giudice Sportivo in caso di mancato intervento del VAR per “condotta violenta, mordere o sputare" o "agire in modo offensivo e/o ingiurioso”, come il caso specifico degli insulti.
Di fronte ad un episodio di tale portata a livello mediatico, il mancato intervento della Giustizia Sportiva potrebbe essere un segnale negativo forte.

A poche settimane dalla “Giornata sulla contro la violenza sulle donne”, i vari segni rossi sul viso e le campagne potrebbero essere smentite in caso di mancata squalifica di Michael Folorunsho, che si è scusato dopo poche ore dalla partita.
"Ed è inutile sbandierare la parola “Rispetto”, è inutile fare riferimento al Fair play - che vuol, dire non solo attenzione alla regole, ma soprattutto lealtà - se poi ci si dimentica tutto in un batter d’occhio" sottolinea La Gazzetta dello Sport.
A far riflettere, però, è il reale utilizzo del VAR, insieme al regolamento in casi come questo.
Già in passato si erano verificate situazioni dubbie in cui appariva necessario ed evidente l’utilizzo delle immagini, come la bestemmia proferita da Lautaro Martinez o il caso di presunto razzismo Acerbi-Juan Jesus.

In entrambe le occasioni si è scelto di non punire, creando un dibattito acceso nell’opinione pubblica e qualche dubbio sull’efficacia della Giustizia Sportiva.









































