Calcionews24
·5 de septiembre de 2025
Fratello Pogba: «Pesava quasi 100 kg. Non sapevamo di essere in guerra con la Juventus»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·5 de septiembre de 2025
Il destino, a volte, scrive scenari che sembrano usciti da un film. Quello tra Paul Pogba e la Juventus è un capitolo che si è chiuso nel modo più amaro, ma che potrebbe clamorosamente riaprirsi per una notte, quella di una resa dei conti a lungo attesa. La data cerchiata in rosso è il 26 gennaio 2026, quando allo stadio Louis II il Monaco del centrocampista francese affronterà i bianconeri nella penultima, e forse decisiva, giornata di Champions League.
Sarà molto più di una partita. Sarà il culmine di un percorso di rinascita per Pogba, reduce da un periodo nerissimo. Dopo l’addio burrascoso a Torino, segnato dalla disastrosa squalifica per doping, il ritorno in campo è sempre più vicino. Un cammino irto di ostacoli fisici e mentali, come confermato dal fratello Florentin: «Il periodo senza calcio è stato molto lungo per Paul. L’ho seguito in ogni fase, pure quando è salito fino a 98 chili per poi perdere peso e rimettersi in forma. Sono sicuro che diventerà un punto di riferimento per la squadra cui trasmetterà la sua esperienza».
Il Monaco, dal proprietario Rybolovlev all’allenatore Hutter, ha scommesso forte su di lui, inserendolo subito nella lista Champions. L’obiettivo del “Polpo” è chiaro: riconquistare la forma migliore, trascinare la sua nuova squadra e guadagnarsi una convocazione per il Mondiale. Ma prima c’è da chiudere un cerchio, affrontando quel passato che ancora brucia. Pogba non ha mai nascosto il suo risentimento verso la Juventus, sentendosi abbandonato nel momento del bisogno. Le sue parole, cariche di delusione, spiegano la profondità della ferita: «Avevo chiesto aiuto al club, come la possibilità di fare dei massaggi o di avere un preparatore atletico. Ne avevo il diritto, ma diciamo che non mi hanno sostenuto e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra contro l’antidoping non contro la Juve». Quella partita del 2026, dunque, non sarà solo una sfida sportiva, ma l’occasione per una vendetta personale.