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·15 de septiembre de 2025
Giordano: “Giocatori che parlano tanto e dimostrano poco. Con Baroni era diverso”

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·15 de septiembre de 2025
La Lazio attraversa una fase difficile dopo aver rimediato la seconda sconfitta stagionale, maturata questa volta sul campo del Sassuolo. La situazione in classifica e le prestazioni altalenanti preoccupano l’ambiente biancoceleste.
A fare il punto sulla partita e sul lavoro di Maurizio Sarri è stato l’ex attaccante Bruno Giordano. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, ha analizzato diversi aspetti legati alla squadra e ai singoli giocatori, offrendo la sua visione sul momento attuale della Lazio.
Il problema dicono che è Dele-Bashiru perché ha giocato male, poi esce dal campo e perdiamo. Però si parla solo di lui. Sembra che non può giocare a calcio. Non impazzisco per lui, ma stiamo andando a caccia delle streghe. Belahyane era diventato un fenomeno, poi ieri si è portato tre palloni fuori dal campo. Diamo la colpa a Dele-Bashiru ma non a Rovella, che prende l’ammonizione per proteste e rischia il rosso. La colpa è di tutti, ho preso il nigeriano come esempio perché sembra che non possa giocare".
Ci sono tante incongruenze su tanti discorsi, ieri giocavamo praticamente in casa con tutti quei tifosi sugli spalti. Il Sassuolo aveva tanta paura nei primi 15/20 minuti, ma piano piano gli abbiamo dato la possibilità di entrare in partita e di vincere. L’approccio della Lazio sembrava buono soprattutto per i timori dei neroverdi, che poi si sono fatti coraggio. Noi abbiamo continuato a reclamare, a pensare di segnare prima o poi. È la stessa squadra che ha lasciato Sarri prima di andare via, fa fatica a creare gioco e occasioni da gol. Baroni in una partita aveva 7/8 occasioni limpide, ieri una sola con il portiere che fa una parata pazzesca sull’unico acuto che abbiamo avuto. Mi sembra un po’ poco per vincere, e qui vengono in campo i calciatori, che parlano tanto ma dimostrano poco sul campo. Anche Guendouzi sembra irriconoscibile, mi ricorda la Lazio dell’anno scorso, delle ultime 5/6 partite. Siamo senza entusiasmo, come a fine campionato, ma siamo solo alla terza giornata. Pensavamo di aver risolto tutti i problemi dopo il Verona, il popolo vive di momenti. Invece dobbiamo ragionare a lunga scadenza, non lì per lì. Posso capire il tifoso che vive di sensazioni, ma poi a bocce ferme bisogna saper ragionare”.
Se non è preoccupato Sarri, speriamo possa aver ragione. Squadra ordinata? Se vuol dire non tirare in porta, io sono preoccupato; se significa perdere contro il Sassuolo e con il Como in quel modo, allora sono preoccupato.L’ordine ce l’hanno tutte le squadre, io ho timore sui gol, la Lazio fa fatica a segnare, oltre al Verona che l’abbiamo visto com’è. Zaccagni? Lo stiamo aspettando da quattro-cinque mesi. Il capitano è quello che comanda nello spogliatoio non chi ha la fascia. Magari non ha leadership, ce ne sono altri. I giocatori più forti devono essere trainanti per i compagni. Non ci devono essere alibi per nessuno, nemmeno per la società. Gli unici che hanno ragione sono i tifosi, che hanno fatto 30mila abbonati e ieri erano 6mila a Reggio Emilia. I calciatori se sono forti devono dimostrarlo domenica dopo domenica. È bastata la partita contro il Verona per pensare che siamo una grande squadra. La società deve fare il suo, deve essere preparata se si potrà fare mercato a gennaio. Non ci si può far trovare impreparati, bisogna muoversi in anticipo. L’allenatore ha l’obbligo di far giocare i migliori, chi è più in forma, e non i nomi sulle maglie”.