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·22 de abril de 2025

Governo, “Decreto Sport”: in arrivo 5 miliardi per gli stadi italiani. Commissario per sbloccare i cantieri

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Una vera e propria svolta per lo sport italiano è in arrivo a maggio. Il governo Meloni si prepara a varare il tanto atteso “Decreto Sport”, un provvedimento strategico fortemente voluto dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, con l’obiettivo di semplificare e accelerare la realizzazione e la ristrutturazione degli impianti sportivi, a partire dagli stadi.

Una struttura commissariale per superare burocrazia e ritardi Il cuore della riforma è la possibilità di nominare un commissario con pieni poteri per sbloccare procedure ferme da anni e facilitare nuovi progetti. I sindaci o loro delegati potranno essere sub-commissari, in modo da garantire una sinergia concreta tra enti locali e governo.


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“Non vogliamo intervenire a piedi uniti in realtà territoriali – ha spiegato Abodi – ma fornire strumenti e procedure semplificate per raggiungere obiettivi chiari e impellenti.”

5 miliardi subito, 10 miliardi nel lungo termine Grazie alla nuova procedura, saranno sbloccati tra i 4,5 e i 5 miliardi di euro di investimenti già programmati, con una prospettiva di 10 miliardi nei prossimi anni. Una vera boccata d’ossigeno per un Paese che, nonostante il suo peso calcistico, sconta un pesante ritardo infrastrutturale rispetto agli standard europei.

Il conto alla rovescia per Euro 2032 C’è un’urgenza chiara sullo sfondo: l’organizzazione di Euro 2032, assegnata congiuntamente a Italia e Turchia. L’UEFA ha dato tempo fino a maggio 2027 per aprire i cantieri dei cinque stadi italiani designati per la competizione. Il ministro è stato chiaro: il rischio è perdere la manifestazione.

I cantieri imminenti: Firenze, Bologna, Cagliari, Empoli e Parma “Sono convinto che entro la fine dell’anno o all’inizio del 2026 riusciremo ad aprire almeno due nuovi cantieri – ha dichiarato Abodi – in aggiunta a Firenze, già operativo. I progetti di Bologna e Cagliari sono praticamente pronti, così come Empoli e Parma.”

Un’accelerazione che punta a trasformare le criticità di oggi in opportunità concrete, anche grazie all’interesse crescente di proprietà straniere, sempre più coinvolte nella crescita del sistema calcio italiano.

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