Juventusnews24
·22 de septiembre de 2025
Gravina, pugno duro su Italia Israele: «Non giocare? Un errore madornale, ecco perché»

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Dal palco del “Premio Prisco” di Chieti, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha affrontato con fermezza il delicato tema della partita della Nazionale contro Israele, alla luce delle tensioni internazionali legate al conflitto in Medio Oriente. La posizione del numero uno del calcio italiano è netta e inequivocabile: la partita si deve giocare, boicottarla sarebbe un “errore madornale”.
PAROLE – «Sarebbe un errore madornale pensare di non disputare la partita con Israele, perdendo e non andando ai Mondiali, favorendo addirittura Israele che potrebbe essere agevolata nel percorso di qualificazione. C’è una responsabilità politica che non spetta al mondo dello sport. Noi ci siamo mossi, abbiamo attivato un progetto all’interno della fondazione UEFA per i bambini, ma non è la Federazione a dover prendere decisioni di natura geopolitica. È compito degli organismi competenti».
Il ragionamento di Gravina è prettamente sportivo e pragmatico. Secondo il presidente federale, una mancata disputa del match si tradurrebbe in una sconfitta a tavolino per l’Italia, compromettendo seriamente il cammino verso i Mondiali. Paradossalmente, un’azione del genere finirebbe per “favorire addirittura Israele” nel suo percorso di qualificazione.
Una decisione, quindi, che sarebbe controproducente per gli interessi sportivi dell’Italia (e per gli italiani della Juve), senza avere un impatto reale sulle questioni geopolitiche in gioco.
Gravina ha poi tracciato una linea di demarcazione netta tra le competenze del mondo del calcio e quelle delle istituzioni politiche. “C’è una responsabilità politica che non spetta al mondo dello sport”, ha ribadito con forza, sottolineando come non sia compito della Federcalcio prendere decisioni di questa natura.
Il presidente ha comunque voluto esprimere i suoi sentimenti sulla tragedia in corso, separando il suo ruolo istituzionale dalla sua reazione come uomo. “La mia è un’indignazione assoluta come uomo”, ha confessato.
“È impossibile non provare sofferenza e dolore di fronte a ciò che stiamo vedendo”, ha aggiunto, parlando del dramma di Gaza e sottolineando come questo sentimento sia universale. Una posizione chiara: lo sport va avanti seguendo le proprie regole, ma senza mai perdere di vista la sensibilità e l’umanità di fronte a una tragedia di questa portata.