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·17 de septiembre de 2025
💥 Guardiola contro la FIGC: “Magari un giorno mi chiederà scusa per le accuse di doping”. La ricostruzione

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Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del debutto stagionale in Champions League contro il Napoli, Pep Guardiola ha riservato una stilettata nei confronti della FIGC per via di alcuni delicatissimi fatti risalenti alla sua avventura da calciatore in Italia.
“Mazzone mi ha anche sostenuto in un momento di difficoltà, quando tutti gli stranieri arrivati quell’anno in Italia sono stati accusati di doping – riporta Gazzetta.it. Ma il problema era a Milano, un centro sportivo che ha truffato: noi eravamo lì e siamo stati beccati. Sette anni dopo mi hanno assolto, magari un giorno la Figc mi chiederà scusa, ma so che non succederà”.
Come ricorda TMW, i fatti risalgono al campionato 2001/2002, il suo primo in Serie A, con la maglia del Brescia. I controlli antidoping rilevarono la positività al nandrolone dell’allora centrocampista in ben due occasioni (dopo Piacenza-Brescia del 21 ottobre 2001 e di Lazio-Brescia del 4 novembre 2001), portando a una squalifica di quattro mesi. Nel 2005, inoltre, Guardiola fu condannato in primo grado a sette mesi di reclusione con la condizionale per queste positività. Che si sarebbero poi rivelate false.
A ottobre 2007, la Corte d’Appello di Brescia accolse il ricorso di Guardiola contro la condanna, portando all’assoluzione con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. Pep non si era mai dopato, ed evidentemente – in maniera comprensibile – ricorda con una certa amarezza quella vicenda, nonostante la successiva assoluzione a livello di giustizia ordinaria.