Calcio e Finanza
·11 de marzo de 2025
Il piano del Real: realtà virtuale per vedere i match da casa come al Bernabeu

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·11 de marzo de 2025
«Assolutamente incredibile. Il suono dello stadio era elettrico. La qualità della trasmissione era buona, come nella vita reale». Non è ancora il derby tra Real Madrid e Atletico, ma presto potrebbe diventarlo. Questa è la prima impressione di un utente dopo aver visto la prima partita di calcio il mese scorso, PSG-Monaco, con occhiali di realtà mista o immersiva connessi da casa alle innovative telecamere 360° nello stadio.
Si sceglie quella preferita – come un regista – e ci si mette comodi a seguire l’incontro. Sul divano, o sdraiato a letto, e ci si sente davvero dentro lo stadio, in tribuna, guardando lo stesso spettacolo che vede chi è seduto lì, con visione infinita da sinistra a destra, dall’alto verso il basso, e ascoltando il ruggito avvolgente dello stadio.
Il PSG è stato il primo club di calcio a realizzare il sogno, già studiato – come spiega il quotidiano spagnolo Marca – da Florentino Pérez lo scorso dicembre. Il presidente dei Blancos vuole costruire un “Bernabéu Infinito”, oltre agli 80.000 posti nello stadio. L’obiettivo è aggiungere altre 100.000 postazioni da casa. O forse un milione in più, non si conosce ancora l’estensione, tanto meno per una partita di Champions, per esempio.
Non è una tecnologia costosa, e anche le telecamere sono così piccole che non rovinano la magia, ma le questioni più complicate sembrano essere la connessione e il trasporto del segnale in modo efficace, sapere come dimensionare il numero di utenti simultanei e garantire qualità a tutte quelle persone che si sono iscritte all’app che lo offre. Questo sembra essere il collo di bottiglia, insieme alla “pulizia” del segnale, che ricade sull’azienda che lo commercializza.
Affinché lo stadio sia pronto tecnologicamente, anche la qualità dell’immagine è importante (la trasmissione avviene in 8K-4K). E anche gli occhiali stessi, perché la qualità finale è quella massima che danno proprio gli occhiali in questione. È risaputo che la qualità finale di qualsiasi dispositivo elettronico è quella del componente più economico dell’intero insieme. In ogni caso, con la fibra domestica si dovrebbe riuscire a vedere bene, almeno sulla carta.
«Arriverà un giorno in cui avremo 300.000 soci, ma non abbonamenti… se non facciamo lo stadio infinito. Sto pensando di farlo con Apple, è molto facile, ma alcuni sono a casa con gli occhiali, che devo dire, si vede meglio che allo stadio, li ho provati e sarebbe come avere un abbonamento a casa, come se fosse infinito», ha anticipato lo stesso presidente del Real Madrid, che vede in questo strumento un modo di abbattere barriere fisiche, geografiche ed economiche, oltre a contrastare il mercato nero dei biglietti e degli abbonamenti, connettendo i tifosi di tutto il mondo ogni 15 giorni.
Per questo motivo, il club sta lavorando con Apple su questa linea di business (i loro occhiali Vision sono in vendita solo in Germania, Francia e Gran Bretagna in Europa), poiché la tecnologia esiste, è operativa e se ancora non è perfetta è perché l’industria è appena decollata. Infatti, il Real, pur rinnovando completamente il suo tour dello stadio, non è oggi il club più avanzato nell’utilizzo della realtà immersiva, mista o virtuale, che è già presente nei tour degli stadi di numerosi club.