Calcionews24
·7 de julio de 2025
Il Torino ha scelto l’erede di Ricci. Gvidas Gineitis è pronto per il grande salto? Ha le qualità per diventare un leader, ma…

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«Fin dal primo giorno l’ho detto. La cura di chi gioca meno per me è fondamentale. So che mi guardano storto perché vogliono giocare, ma devono guardare chi in questa squadra fa la differenza e in questo periodo chi fa la differenza è chi entra. Cinque minuti possono cambiare una stagione, è successo a Karamoh e adesso sta succedendo a Gineitis». Erano queste le parole di Paolo Vanoli al termine di Lazio–Torino. Il mister non è più sulla panchina granata, Gineitis invece sì e con nuove prospettive.
Con la partenza di un pilastro come Samuele Ricci, il centrocampo del Torino si trova di fronte a un bivio, e tutti gli occhi sono puntati su Gvidas Gineitis. Il giovane lituano, fresco di un rinnovo contrattuale che sa di investitura, è il candidato principale a raccogliere quell’eredità pesante. La domanda che circola nell’ambiente granata è lecita: è giusto, per una squadra che punta a un campionato che vada oltre la semplice tranquillità di navgazione, affidare le chiavi della mediana a un ragazzo di 21 anni? La risposta, come spesso accade nel calcio, sta nel delicato equilibrio tra i rischi dell’inesperienza e le enormi potenzialità del talento.
Gli elementi a favore di questa scommessa sono solidi. Il club ha dimostrato di credere in lui con un nuovo contratto, un segnale di fiducia che va oltre le contingenze di mercato. Chi lo ha visto crescere, come Silvano Benedetti, lo descrive come un giocatore «super affidabile, lineare», con una qualità non banale: «sa fare anche gol». Non è un semplice mediano di rottura, ma un centrocampista moderno, capace di interpretare le due fasi con intelligenza.
La partenza di Ricci, inoltre, gli offre su un piatto d’argento l’occasione della vita: quella di prendersi più responsabilità e di non essere più solo un’alternativa, ma un protagonista.D’altro canto, le incognite esistono. Se l’anno scorso non era facile trovare spazio in un centrocampo affollato, quest’anno Gineitis dovrà dimostrare di poter reggere il peso e la continuità di un titolare per un’intera stagione di Serie A. La pressione sarà maggiore e gli avversari lo studieranno con più attenzione. Sarà un titolare? Probabilmente, Marco Baroni inizierà la stagione affidandogli un ruolo centrale nel progetto, ma non necessariamente la maglia da titolare inamovibile.
Sarà il campo a dare il verdetto definitivo. La scommessa del Torino è lanciata: trasformare una “sorpresa” in una solida certezza.
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