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·16 de noviembre de 2024
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Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato a margine della presentazione del nuovo libro di Beppe Severgnini, Inter: il nuovo secolo. Durante l’evento, Marotta ha discusso vari temi, tra cui il miglioramento del carattere di Nicolò Barella, spesso noto per il suo temperamento fumantino. “Quando c’è la designazione arbitrale, studiamo anche l’arbitro e il tipo di rapporto da mantenere con lui. Barella in passato aveva dei difetti nell’approccio con i direttori di gara, ma oggi è molto migliorato. Non si studia più solo l’avversario, ma anche l’arbitro”, ha dichiarato Marotta, evidenziando la maturazione del centrocampista nerazzurro.
Il dirigente ha poi parlato della mentalità vincente dell’Inter, rispondendo a chi parla di un possibile obiettivo limitato alla qualificazione in Champions League. “Una società come l’Inter, per storia, blasone e palmares, non può dire di volere solo arrivare tra le prime quattro. Deve cercare di vincere sempre. Ecco perché sono sempre molto realista”, ha spiegato Marotta, ribadendo la visione ambiziosa del club nerazzurro.
Infine, il presidente dell’Inter ha toccato la scelta di Antonio Conte come allenatore nel 2019, rispondendo a chi ha sollevato dubbi sulla sua compatibilità con il progetto: “In quel momento ero convinto che il club avesse bisogno di lui. La scelta dell’allenatore dipende anche dal contesto: a volte servono persone con fermezza e autorevolezza, altre volte c’è bisogno di un gestore”, ha concluso Marotta, difendendo le decisioni passate del club.
Andrea Alati
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