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·9 de septiembre de 2025
Italia, tra spettacolo e fragilità: Gattuso deve trasformare il carattere in solidità

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Cinque gol in due partite consecutive: un evento mai registrato nella storia recente della Nazionale. Eppure, dietro l’entusiasmo per il pirotecnico 5-4 contro Israele a Debrecen, si nasconde una realtà più complessa, l’analisi dei quotidiani nazionali.
L’Italia di Rino Gattuso mostra carattere e capacità offensive, ma continua a rivelare crepe preoccupanti nella gestione dei momenti chiave.
L’entusiasmo non basta per tornare tra i grandi
La vittoria in Ungheria regala tre punti preziosi e mantiene vivo l’obiettivo Mondiale 2026, ma per ora la strada più concreta resta quella dei playoff. La prestazione contro Israele, come quella precedente con l’Estonia, ha messo in luce un approccio non sempre adeguato e una fragilità strutturale che rischia di compromettere il percorso di crescita.
Gli errori in avvio e nel finale – da Barella a Bastoni, da Mancini a Donnarumma – hanno permesso agli avversari di sbloccare la gara e poi di rientrare in corsa anche quando il risultato sembrava chiuso sul 4-2 firmato Raspadori. Il gol decisivo di Tonali ha evitato il peggio, ma non ha cancellato le amnesie.
Il paradosso azzurro: attacco brillante, equilibrio precario
Se l’aspetto positivo è la prolificità offensiva, con la coppia Kean-Retegui finalmente convincente, il resto della squadra mostra ancora limiti evidenti. Carattere ed entusiasmo sono indispensabili, ma non bastano a riportare l’Italia nell’élite del calcio internazionale.
Manca una compattezza difensiva, una gestione dei ritmi più matura e una concentrazione costante per tutti i novanta minuti. Senza questi ingredienti, il gruppo di Gattuso rischia di restare incompiuto.
La sfida di Gattuso: costruire una Nazionale solida e continua
Rino Gattuso sa che il tempo per sperimentare è ridotto al minimo. Ogni gara vale doppio, ogni passo falso può costare caro. Il suo compito sarà quello di trasformare questa Italia spettacolare ma vulnerabile in una squadra capace di controllare le partite, non solo di vincerle con carattere e fiammate.
L’obiettivo? Fare un salto di qualità che manca da troppo tempo, riportando gli Azzurri a competere con le grandi potenze calcistiche, senza più dover contare sui colpi di fortuna dell’ultimo minuto.