Italiano: “Certi errori non vanno più commessi, per stare in Europa servono punti. Chi gioca meno non deve abbattersi ma spingere e farsi trovare pronto” | OneFootball

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·11 de enero de 2025

Italiano: “Certi errori non vanno più commessi, per stare in Europa servono punti. Chi gioca meno non deve abbattersi ma spingere e farsi trovare pronto”

Imagen del artículo:Italiano: “Certi errori non vanno più commessi, per stare in Europa servono punti. Chi gioca meno non deve abbattersi ma spingere e farsi trovare pronto”

Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Bologna-Roma, gara valida per la 20^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 18.

Contro una Roma rinata – «Iniziamo il nuovo anno con una partita tosta, specialmente per il momento di forma che stanno vivendo i nostri avversari, ma dovremo farci trovare pronti smaltendo l’amarezza e la rabbia derivanti dalla sconfitta col Verona. Gli errori ci hanno penalizzato ma la prestazione c’è stata, anche se non abbiamo fatto punti e preso slancio in classifica. Ripartiamo dopo una settimana in cui abbiamo lavorato bene, adesso ci attende un tour de force incredibile: ho ritenuto opportuno staccare e concedere ai ragazzi un po’ di libertà, ora però si ricomincia e bisogna fare punti in campionato».


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Fare tesoro degli errori – «Dovremo cercare di lavorare in funzione di quella che è stata l’ultima partita, perché quelli sono gli spunti che ti consentono di lavorare e andare in campo senza commettere gli stessi errori. La mia non è una squadra superficiale che abbassa la guardia, ma in Serie A basta un minimo calo di tensione e si perde: domani sotto questo aspetto non potremo sbagliare. Poi ci sono gli avversari, certo, e tanto di cappello a loro se dovessero metterci in difficoltà, sarà però fondamentale limitare gli aspetti in cui noi andiamo ad agevolare gli altri. Siamo comunque in un buon momento, col Verona anche in dieci uomini non abbiamo mollato, ma a conti fatti l’espulsione ci è costata cara».

Dominguez è sbocciato – «Da quando è arrivato, Benjamin è cambiato tantissimo: ha smaltito il fatto di aver cambiato Paese, compagni di squadra e modo di fare calcio. Adesso lo vedo più felice e sorridente, ha legato con molti compagni, è entrato in un’altra dimensione. Ha fatto quel salto che ci aspettavamo e si sta ritagliando spazio. Il suo ruolo? Restare fermi su certe idee paga poco: se giochiamo col piede a binario mettiamo palloni in mezzo e siamo pericolosi, se giochiamo a piede invertito entriamo dentro e tiriamo in porta, abbiamo la possibilità di poter variare».

Conta solo il presente – «Le statistiche lasciano il tempo che trovano, non possiamo pensare al passato e alla storia (dal 2016 il Bologna non vince la prima gara dell’anno solare e dal 1961 non infila 4 successi consecutivi contro la Roma, ndr). I numeri sono importanti ma fino ad un certo punto, noi dobbiamo cercare di ripartire bene e accumulare buone prestazioni e punti, a maggior ragione visto che abbiamo due partite in meno. La Roma ha giocatori che cambiano le sorti delle partite e la troviamo in un momento molto diverso rispetto all’andata: c’era un clima diverso intorno al club e la squadra l’aveva accusato. Ora vengono da un derby vinto e hanno una carica diversa, quando la Roma è in fiducia cambia il suo status, perché ha i mezzi per stare nelle primissime posizioni. E poi Ranieri è un grande, una persona fantastica e allenatore che ovunque vada riesce a fare bene».

Castro, periodo sfortunato – «Santiago ha vent’anni, gli si dovrà pur concedere qualche errore. L’importante è che ogni errore gli serva per crescere, senza mai sentirsi appagato o pensare di essere arrivato. Comunque un rigore si può sbagliare, lo sbaglia chi ha la personalità di presentarsi sul dischetto e non è certo un problema. Sull’autogol, invece, dovevamo essere tutti più svegli perché in quei casi occorre percepire il pericolo, la palla può sgusciare da ogni varco: in settimana abbiamo lavorato su situazioni simili, sappiamo di dover tenere sempre la spina attaccata».

Tre gol presi in un colpo solo – «Avevamo cominciato l’ultima conferenza stampa del 2024 dicendo che eravamo la miglior difesa casalinga del campionato: ce la siamo tirata, comunque rimaniamo una delle migliori e dobbiamo lavorare su questo, concedendo poco agli avversari. Qualsiasi squadra commette errori, ma meno se ne fanno e meno situazioni di pericolo si creano. Se dovessero diventare una costante dovremmo preoccuparci, però non possiamo entrare a piedi pari su qualche errore inevitabilmente durante una stagione può capitare».

Aebischer, Cambiaghi ed El Azzouzi: ci siamo quasi – «’Nico’ è rientrato ieri insieme a Oussama, ha fatto l’inizio dell’allenamento col gruppo ma pian piano lo metteremo dentro e quando rientreremo dai vari turni infrasettimanali intensificherà il lavoro. Sono contento di poter riavere presto tutti e tre perché, comprensibilmente, hanno sofferto la lontananza dal campo».

Pobega, ultimo avviso – «Sono dispiaciuto per ‘Tommy’ perché è un ragazzo perbene che dà sempre l’anima, ma su queste situazioni non possiamo più chiudere un occhio. In ogni caso sono convinto che non commetterà più errore del genere: in entrambi i casi abbiamo perso la partita e non va bene».

Posch tra panchina e voci di mercato – «Stefan era partito bene, giocando spesso e acquisendo fiducia. In questo momento qualche compagno sta meritando di scalare posizioni, ed è normale dentro alle dinamiche di una squadra che ha calciatori importanti in ogni ruolo. Non deve abbattersi: ora come ora rientra in quella categoria di ragazzi che è un po’ indietro, ma sappiamo quanto ci può dare e sta a lui ritornare quello che era».

Urbanski fuori dai radar – «Penso alla crescita di Odgaard nel ruolo di trequartista, alle prestazioni di Freuler e Pobega in mediana, al rientro di Ferguson, e c’è anche Fabbian. L’allenatore non si tira la zappa sui piedi quando va a scegliere, soprattutto dall’inizio mette in campo chi ritiene che possa offrire la miglior prestazione. Comunque ‘Urba’ aveva giocato titolare da esterno d’attacco a Lisbona e in altre circostanze l’ho inserito per aiutarci a cambiare le sorti della partita, anche nel suo caso si tratta di normali dinamiche: c’è totale fiducia in tutti ma siamo tanti e capita che ci siano elementi bravi a tenersi il posto per un determinato periodo. Guai però ad abbattersi, bisogna continuare a spingere forte per farsi trovare subito pronti quando si viene chiamati in causa».

Saelemaekers torna da avversario – «Non ho mai aperto quel discorso con la società: ci tengo a precisare che il suo mancato riscatto dal Milan non è stata una mia decisione, perché quando sono arrivato la questione era già chiusa».

C’è manata e manata – «Sugli arbitri se c’è da commentare in maniera serena e tranquilla lo faccio, ma alle volte si può anche andare oltre (la domanda era sulle varie manate non punte nel derby di Roma, ndr): ritengo che l’errore sia stato nostro perché abbiamo dato la possibilità al direttore di gara di interpretare la manata di Pobega, che avete visto, come voleva. Sullo sviluppo della partita non voglio più tornarci, l’arbitro e i suoi assistenti sono lì per decidere e ormai fa tutto parte del passato».

Obiettivi per il 2025 – «Avendo perso la gara precedente dobbiamo fare punti domani, parliamo di un match molto importante e il nostro sguardo non va oltre. Poi come ho già detto, il presidente Saputo ha il sogno di mantenere il Bologna ad un livello rilevante, restando in Europa. Il nostro obiettivo è quello: stazionare in quelle zone di classifica, a prescindere da quale sia la coppa».

Acquisti solo se di spessore – «Tutto è migliorabile, saremo sempre vigili per vedere se si può aggiungere ulteriore qualità alla squadra. Intanto nei giorni scorsi sono usciti due ragazzi, visto che avevamo bisogno di sfoltire la rosa: Karlsson, che ringrazio per la grande professionalità dato che ha sempre spinto senza mai creare problemi, e spero che a Lecce riesca a ritagliarsi lo spazio che merita, e Corazza, sceso in B per acquisire minuti, esperienza e fiducia».

Scelte di formazione – «Senza Pobega ci sono due soluzioni, domani decideremo tra Ferguson e Moro. Dallinga al posto di Castro perché più fisico? Se mi metto a pensare ai colossi della difesa a tre romanista, stanotte non chiudo occhio: meglio pensare a cosa siamo noi, lì davanti stiamo facendo bene. Sono contento della crescita di Dominguez, Odgaard ovunque lo metto ci sta bene, mi dispiace per il minor impiego di Iling che in Coppa Italia aveva fatto bene. Col Verona avevamo un piano d’azione diverso per Ndoye e Orsolini, domani vedremo il da farsi: stiamo bene e abbiamo quasi tutti a disposizione».

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