Juve Milan, Tudor contro Allegri devi fare una cosa semplice: imita Conte (non quello del Napoli, però…) | OneFootball

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Juventusnews24

·4 de octubre de 2025

Juve Milan, Tudor contro Allegri devi fare una cosa semplice: imita Conte (non quello del Napoli, però…)

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Juve Milan, Tudor contro Allegri devi fare una cosa semplice: l’analisi in vista del big match dello Stadium

Stagione 2011-12. Il calcio italiano assiste a un vero e proprio passaggio di consegne, una notte in cui la Juventus di Antonio Conte lancia la sua candidatura scudetto, spodestando il Milan campione d’Italia di Massimiliano Allegri. Un 2-0 netto, senza appello, che va ben oltre il semplice risultato e racconta la nascita di una squadra destinata a dominare.

I numeri non lasciano spazio a interpretazioni: 20 tiri a 4 per la Juventus, una supremazia territoriale schiacciante (71-29% nel secondo tempo, un possesso palla del 55% e un baricentro medio a 60 metri che testimonia la vocazione offensiva bianconera. Conte aveva chiaro il suo piano, Allegri si ritrovò disorientato.


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Protagonista assoluto di quella serata fu un centrocampo rinato, orchestrato da un Andrea Pirlo maestoso, vero direttore d’orchestra tornato a toccare più palloni di tutti, ma stavolta in un 4-1-4-1 che ne esaltava le doti e la capacità di illuminare il gioco. Al suo fianco, un Claudio Marchisio da 8, cresciuto esponenzialmente e capace di inserirsi con letalità. Loro due, gli “Starsky e Hutch” del centrocampo, presero il controllo del campo dal primo minuto, soffocando ogni velleità rossonera e fu proprio il Principino a risolvere la gara, con un uno-due da ko.

Juve Milan, ecco come dovrà giocarsela Tudor

La difesa fu granitica. Buffon si esibì in due interventi difficili, uno su Boateng davvero decisivo. Barzagli sfornò una prestazione gigante per lucidità e prestanza fisica, meritando la Nazionale per sicurezza e lettura preventiva. Bonucci, promosso da Conte grazie al lavoro in allenamento, si dimostrò attento e concentrato. E Chiellini con una gara di grandissima partecipazione, riuscì a far andare fuori giri gli attaccanti rossoneri.

Sulle fasce, Lichtsteiner fu un pendolino inarrestabile correndo fino al 93′. Sull’altra corsia, Simone Pepe sembrò posseduto dallo spirito del Soldatino Di Livio e offrì una prestazione di cuore e intelligenza tattica, correndo senza sosta e provando tutto ciò che gli passava per la testa.

Il lato meno brillante fu quello di un Milos Krasic, spaesato e leggibile, che non sapeva fare i movimenti giusti e s’impegnava dietro ma senza la necessaria efficacia. Un’occasione persa, che spinse Conte a riporre fiducia su un Emanuele Giaccherini che, subentrando, sprintava come un motorino, tenendo in apprensione la difesa rossonera e guadagnando corner.

Quella sera, la Juventus non solo vinse una partita, ma conquistò la consapevolezza di essere una squadra “più squadra” del Milan nella manovra, più intensa, con esaltazioni individuali e una partecipazione corale che spezzettava il gioco avversario. Fu la notte in cui la visione di Conte prese forma definitiva, dando consapevolezza a tutto l’ambiente. E se Igor Tudor, che dell’attuale mister del Napoli è stato compagno, riuscisse a ricreare lo stesso miracolo?

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