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·10 de septiembre de 2025

Juventus-Inter, storie di vittorie e di eroi

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Hanno inciso tracce profonde. Con il pallone, certo, ma anche con il destino. Nella tana più dura, a Torino, l’Inter ha conosciuto sedici volte la dolcezza della vittoria. Un conto che non parla solo di numeri, ma di memorie, di battiti. I nomi si accendono come lampioni nella notte: Weisz, Meazza, Amadei, Nyers, Suarez, Mazzola, Sosa, Cruz, Milito, Calhanoglu. Una catena che lega epoche lontane, un filo nerazzurro che da quasi un secolo attraversa il tempo e i campi.

I numeri ufficiali dicono 184 sfide di Serie A dal 1929/30: 88 volte la Juventus, 47 i pareggi, 49 i successi nerazzurri. A Torino, undici vittorie sul prato e una, simbolica e amara, arrivata a tavolino nell’83, dopo l’assalto al pullman nerazzurro e il ferimento di Gabriele Marini. Il racconto, però, parte ancora più indietro. È il 1930: l’Inter di Arpad Weisz si prende il primo Scudetto del girone unico. Lo fa vincendo 2-1 a Torino, con i gol di Visentin e di Giuseppe Meazza, già re, già leggenda.


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Nel ’48 un giovedì diverso: Amedeo Amadei segna di destro da venti metri, ed è vittoria. Nel ’51 la doppietta di Nyers, 0-2, scolpisce un’epoca di talento ungherese.

Gli anni ’60, quelli della Grande Inter, portano tre successi memorabili. Nel ’61 Hitchens, Suarez e Bettini disegnano un 4-2 rumoroso. Nel ’63, il 28 aprile, Sandro Mazzola segna il gol che vale un pezzo di Scudetto: +6 sulla Juve, ottavo titolo praticamente in tasca, e Sandro che esce dal campo con una giacca prestatagli da un fotografo, dopo aver regalato la maglia a un tifoso.

Nel ’65 Suarez e Gori firmano il 2-0 che spinge i nerazzurri verso il nono tricolore, sorpassando il Milan a tre giornate dalla fine e andando verso l'ennesimo momento di gloria da condividere con tutti i tifosi interisti.

Poi si arriva al 1993: Bagnoli in panchina, Sosa e Shalimov in gol, un’Inter solida che torna a vincere a Torino dopo 28 anni.

Negli anni 2000, è il tempo del “Jardinero”: Julio Cruz, sette gol alla Juve, due successi al Delle Alpi. Nel 2003 punizione capolavoro e vittoria 3-1 con Martins. Nel 2005 un colpo di testa chirurgico per lo 0-1.

Poi Diego Milito, principe di un colpo storico. Il 3 novembre 2012 lo Juventus Stadium cade per la prima volta nella sua storia: dopo il vantaggio di Vidal, Milito segna due volte, Palacio chiude il 3-1. Un successo che resta scolpito.

Fino all’ultimo capitolo: aprile 2022. A Torino l’Inter ritrova il successo in campionato dopo quasi dieci anni. Decide un rigore di Calhanoglu, perfetto, in una serata tesissima.

Sono firme, quelle nerazzurre a Torino. Ogni volta più di una vittoria: un marchio, un racconto, un pezzo di storia.

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