Calcio e Finanza
·20 de septiembre de 2025
Lotta alla pirateria, scoperta rete da 10mila utenti con pagamenti in crypto: al via le identificazioni

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·20 de septiembre de 2025
La lotta contro la pirateria continua con un’operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla individuazione di oltre 10mila utenti, che a breve saranno identificati, risiedenti lungo tutta l’Italia, da Agrigento a Varese, passando per Brindisi. Ma le province coinvolte sono molte di più.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, quello appena elencato è comunque un bilancio provvisorio della maxi-indagine condotta dalla Guardia di Finanza contro lo streaming illegale. Una amplia platea di persone, infatti, si era infilata nella grande ramificazione del cosiddetto pezzotto: decoder, chiavette e abbonamenti low cost per avere film, serie tv ed eventi sportivi in diretta. Ovviamente tutti piratati e quindi illegali.
Inoltre, l’inchiesta ha svelato un lato oscuro che va oltre la violazione del diritto d’autore: pagamenti in criptovalute, falsificazione di documenti da parte degli utenti per non farsi individuare, reti internazionali di server. Ad Agrigento, uno dei sei rivenditori individuati dai militari muoveva da solo un giro d’affari da 50mila euro al mese in litecoin, denaro digitale da far transitare lontano da occhi indiscreti, alimentando l’evasione fiscale e offrendo anche nuovi spazi di riciclaggio.
La Guardia di Finanza di Cagliari ha già individuato una rete di sei rivenditori, disseminati in tre regioni, a cui si uniscono 89 subrivenditori, che al momento sono in fase di identificazione. Ma il cuore del sistema è all’estero. Per questo la Procura di Cagliari ha avviato rogatorie negli Stati Uniti, nel tentativo di risalire al percorso dei segnali e ricostruire la mappa dei server da cui partivano le trasmissioni pirata. Una trama che dall’Italia arriva fino ai Paesi Bassi e Oltreoceano.
L’inchiesta, come spesso accade, è partita da un controllo in un locale dell’hinterland cagliaritano, dove i finanzieri hanno scoperto nel 2024 la proiezione abusiva di contenuti pay-per-view. Da quella prima individuazione è emersa una struttura criminale articolata, capace di intercettare migliaia di utenti, vendendo abbonamenti a 100-110 euro l’anno con all’interno un amplissimo ventaglio di contenuti audiovisivi. Prezzi che hanno convinto un pubblico trasversale.
Gli investigatori ora stanno passando al setaccio conti correnti, chat su Telegram e Whatsapp, convinti che il fenomeno sia ancora più ampio. La Fapav, plaudendo all’operazione, parla di un danno enorme per il Paese: «Nel 2024 – spiega il presidente Fapav, Federico Bagnoli Rossi – secondo gli ultimi dati Fapav-Ipsos, si stimano circa 295 milioni di atti di pirateria compiuti con un danno economico complessivo calcolato in oltre 1,1 miliardi. Una spina nel fianco non solo per l’industria audiovisiva ma per l’intero Paese: considerando tutti i contenuti (film, serie/fiction e sport live) si stimano ripercussioni per l’economia italiana pari a circa 2,2 miliardi di euro di perdita in termini di fatturato delle aziende».
«Voglio ringraziare la Guardia di Finanza di Cagliari per l’importante operazione antipirateria che sta conducendo in diverse regioni italiane. Contrastare su larga scala le organizzazioni criminali e individuare e sanzionare gli utenti pirata è il modo più efficace per tutelare concretamente chi sceglie la legalità», ha dichiarato l’AD di Sky Italia, Andrea Duilio. Sulla stessa linea Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia: «Chi sceglie la via illegale per tifare mette a repentaglio la propria sicurezza digitale, i rischi per le persone sono altissimi. La legalità è la base su cui costruire un futuro solido per lo sport e per un calcio in salute».
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