Matri non si nasconde: «Questa Juve può anche vincere lo scudetto. Vlahovic? Tudor l’ha gestito bene e non era semplice, se sta bene…» | OneFootball

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·6 de septiembre de 2025

Matri non si nasconde: «Questa Juve può anche vincere lo scudetto. Vlahovic? Tudor l’ha gestito bene e non era semplice, se sta bene…»

Imagen del artículo:Matri non si nasconde: «Questa Juve può anche vincere lo scudetto. Vlahovic? Tudor l’ha gestito bene e non era semplice, se sta bene…»

Matri sicuro: «Questa Juve può anche vincere lo scudetto». Le sue dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport a una settimana dalla sfida con l’Inter

Alessandro Matri è intervenuto a Tuttosport per parlare della Juventus, che al rientro dopo la sosta sarà chiamata alla sfida contro l’Inter allo Stadium. Le sue parole.

ZHEGROVA E OPENDA – «Ci sono sei uomini per tre maglie, ma non è un problema: con le tre competizioni ci sarà spazio per tutti, per cui Tudor ha la possibilità di gestirli senza problemi. E poi il centrocampo è forte: Thuram ha un anno in più d’esperienza e si vedrà, gli darà qualcosa in più in termini di rendimento. Bremer, poi, ridà sicurezza alla difesa e scioglie i compagni: mi sembrano più sereni accanto a lui, più disinvolti. Il suo recupero è davvero prezioso per i bianconeri»


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CASO VLAHOVIC – «Non era semplice da gestire, anche per il discorso relativo all’ingaggio e al contratto. Tudor ha saputo stimolarlo in estate. Ma l’attacco in generale è forte: ci sono goal e qualità. Nel mio reparto offensivo ideale metto sempre Dusan titolare: se sta bene per me può veramente fare la differenza. Sono curioso di vedere Zhegrova a destra, perché Conceicao mi sembra più incisivo da subentrato. Lo vedo come l’uomo che spacca le partite dal 60’ in poi, per questo mi intriga il kosovaro […]. Vlahovic mentalmente lo vedo bene e penso che renderà al massimo: ora sta anche bene dal punto di vista fisico, in passato i problemi legati alla pubalgia l’avevano inevitabilmente condizionato»

TUDOR«Tudor lo vedo un allenatore serio, non certo uno di passaggio. L’orgoglio di allenare la Juventus lo spinge a dare di più. Ma lui conosce il calcio, non è necessario conoscere il mondo bianconero per incidere. Lui sta facendo bene perché ha dimostrato di essere capace nella gestione di situazioni complesse. Il suo compito più grande adesso è quello di valorizzare la squadra che gli hanno messo a disposizione, ma almeno stavolta ha avuto il tempo per lavorare. La Juventus, in questo senso, ha già una chiara identità, una fisionomia definita»

YILDIZ – «Yildiz è atteso alla stagione della consacrazione, ha la fiducia di tutti. Con la consegna della maglia numero 10 l’anno scorso è stato fatto un passo notevole, soprattutto perché parliamo della Juve. Lui ha percepito quanto il club si affidi alle sue qualità. Mi sembra consapevole delle sue capacità, ma allo stesso tempo umile e coi piedi per terra»

OBIETTIVI – «Rispetto all’anno scorso la Juve si è rinforzata, non c’è dubbio. L’obiettivo principale è la qualificazione in Champions League, ma può anche provare a vincere. Si devono incastrare tante cose. Ma la Juventus deve sempre pensare con quella testa. Il Napoli l’anno scorso veniva da un decimo posto, per cui era ancora più indietro rispetto ai bianconeri oggi. La Juve di quest’anno e il Napoli dello scorso campionato sono due rose che come valori si somigliano. Con un grande generale in panchina e gli incastri giusti, anche a livello di condizione fisica, si può persino vincere come ha fatto Conte nella scorsa stagione. Rispetto al Milan vedo meglio la Juve, per esempio: non è facile per i rossoneri sostituire Theo Hernandez e Reijnders. Sì, hanno portato in Italia un fenomeno a centrocampo come Modric. Hanno tenuto Leao e Pulisic, ma dietro hanno perso tanto»

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