Milannews24
·8 de septiembre de 2025
Mercato Milan, la strategia silenziosa di Cardinale! C’è un dettaglio che balza all’occhio. Ecco quale

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La rivoluzione messa in atto dal Milan sul mercato estivo ha pochi precedenti, dimostrando una strategia audace e mirata a consolidare il progetto sportivo ed economico del club. Sotto la guida del Direttore Sportivo Igli Tare e del nuovo allenatore Massimiliano Allegri, i rossoneri hanno operato con un’attenzione maniacale al bilancio, senza però rinunciare a rinforzare la squadra. Come riportato da Calciomercato.com, l’ondata di cambiamenti ha coinvolto sia le uscite che gli ingressi, con un impatto significativo, ma controllato, sui conti della società.
Il Milan ha realizzato ben undici cessioni a titolo definitivo, alleggerendo in modo notevole il monte ingaggi e ottimizzando il valore della rosa. A queste si aggiungono i prestiti di giocatori come Jimenez, Filippo Terracciano, Bondo, Chukwueze, Musah, Zeroli, Bennacer e Camarda, che hanno permesso di liberare spazio salariale e di garantire ai giovani talenti l’opportunità di crescere altrove. L’addio a fine contratto di Vazquez, Florenzi e Jovic, insieme alla conclusione dei prestiti di Walker, Abraham, Joao Felix e Sottil, ha ulteriormente contribuito a sfoltire la rosa e a ridurre i costi.
Contestualmente, il club ha messo a segno una serie di colpi mirati. Il portiere Pietro Terracciano, i difensori Estupinan, De Winter, Athekame e Odogu, i centrocampisti Jashari, Rabiot e Ricci, e l’attaccante Nkunku sono solo alcuni dei nuovi innesti che promettono di alzare il livello tecnico della squadra. L’arrivo a parametro zero del fuoriclasse Luka Modric ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta, un colpo di esperienza e qualità che farà la differenza.
Secondo le stime di Calcio e Finanza, i nuovi acquisti dovrebbero tradursi in un aumento dei costi di circa 90,63 milioni di euro, tra ammortamenti e stipendi lordi. Nonostante ciò, il monte ingaggi del Milan rimane incredibilmente stabile. L’equilibrio raggiunto da quando RedBird ha rilevato il club è evidente: a fronte di spese importanti, il Milan è riuscito a mantenere un’attenzione costante alla sostenibilità finanziaria. L’ingresso di due top player come Nkunku e Rabiot, che guadagnano entrambi 5 milioni di euro netti, non ha alterato in maniera drastica la struttura salariale, dimostrando una gestione oculata e strategica.
Nel dettaglio, la gestione dei costi salariali ha mostrato una costante evoluzione. Nella stagione 2022-2023, il monte ingaggi lordo si attestava a circa 90,9 milioni di euro, con Origi e Theo Hernandez in vetta a 4 milioni netti. L’anno successivo, 2023-2024, nonostante la massiccia campagna acquisti, il monte ingaggi rimase sostanzialmente invariato, grazie anche alla cessione di alcuni contratti pesanti. Con la stagione 2024-2025, i costi salariali sono saliti a 107 milioni di euro lordi per via di acquisti di alto profilo come Abraham e Joao Felix.
Ora, per la stagione 2025-2026, il Milan si prepara a un nuovo aggiustamento. Secondo le stime, il monte ingaggi lordo dovrebbe scendere leggermente a circa 104,5 milioni di euro. I giocatori più pagati sono Rafael Leao, Christopher Nkunku e Adrien Rabiot, tutti a 5 milioni di euro netti, seguiti da un nutrito gruppo a 4 milioni, che include Loftus-Cheek, Origi e Pulisic. Questo calo, seppur minimo, dimostra la volontà del club di mantenere i costi sotto controllo, una mossa cruciale, specialmente considerando l’assenza della Champions League. La politica di Tare e Allegri è chiara: costruire una squadra competitiva e vincente, ma con i piedi per terra, in un mix perfetto tra ambizione sportiva e rigore finanziario.