Merola Juve, Ritorni (Chief Scouting Vigo Global Sport): «Dall’infortunio al primo contratto da professionista: vi racconto il percorso di Stefano dentro e fuori dal campo» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·12 de mayo de 2025

Merola Juve, Ritorni (Chief Scouting Vigo Global Sport): «Dall’infortunio al primo contratto da professionista: vi racconto il percorso di Stefano dentro e fuori dal campo» – ESCLUSIVA

Imagen del artículo:Merola Juve, Ritorni (Chief Scouting Vigo Global Sport): «Dall’infortunio al primo contratto da professionista: vi racconto il percorso di Stefano dentro e fuori dal campo» – ESCLUSIVA

Merola Juve: Ritorni, Chief Scouting Vigo Global Sport, ha parlato in esclusiva del talento della Primavera

Quanto può cambiare velocemente la vita di una persona? Tantissimo. Lo sa bene Stefano Merola, uno dei talenti più promettenti dell’intero settore giovanile bianconero. Classe 2007, in rampa di lancio con l’Under 17, ha subito la rottura del legamento crociato che lo ha costretto a stare lontano dal campo per ben 295 giorni. Un periodo segnato anche da un grave lutto familiare.

In un momento così difficile, Merola ha potuto contare sul sostegno della sua famiglia, della Juventus e dei suoi agenti, che gli sono rimasti accanto aiutandolo in un percorso di rinascita e di crescita. Un cammino che lo ha portato a conquistarsi un ruolo importante nella Juve Primavera in questa seconda parte di stagione, facendo vedere tutte le sue qualità.


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Ora si intravede la luce. È tornata la fiducia, la speranza in un futuro roseo, con lo sguardo sempre rivolto verso l’alto, ancor di più dopo la firma del suo primo contratto da professionista. Per conoscere meglio il talento bianconero, dentro e fuori dal campo, Juventusnews24 ha intervistato in esclusiva Andrea Ritorni, Chief Scouting per Vigo Global Sport di Claudio Vigorelli.

Partiamo dall’inizio del vostro lavoro con Stefano: l’agenzia come ha individuato Merola e quali sono state le prime caratteristiche che vi hanno colpito? Come si è arrivati al primo contratto da professionista?

«Io e il mio collaboratore Alessio Baldoni abbiamo notato Stefano nel settembre/ottobre 2022. Lo abbiamo seguito sul campo e poi abbiamo curato i rapporti con la sua bellissima famiglia, fino a quando abbiamo avuto la fortuna di fare entrare Stefano nella nostra scuderia. Fin da subito abbiamo visto un calciatore con una grande tecnica, capace di puntare l’uomo, di saltarlo e molto intelligente tatticamente parlando.

Dopo poco dall’ingresso in scuderia ci sono stati mesi difficili a causa dell’infortunio e del lutto che ha avuto in famiglia. Dobbiamo dire grazie alla Juve come società sia dal punto di vista umano sia per quanto riguarda lo staff medico oltre ovviamente per l’aspetto calcistico. Stefano ha stretto i denti ed è andato avanti con periodi di alti e bassi, tirando fuori la massima grinta e impegno, arrivando a coronare il suo sogno ovvero quello del primo contratto da professionista con la sua squadra del cuore».

Merola è destinato a diventare un titolare dell’U20 in che ruolo può rendere di più in base alle sue caratteristiche? Ci racconti il ragazzo dentro al campo per chi ancora lo conoscesse.

«Stefano è un esterno, un giocatore molto duttile che può giocare sia a sinistra che a destra. È un centrocampista esterno molto offensivo che tende al gol, partecipando sia alla fase di rifinitura che a quella di realizzazione. Possiede una notevole cattiveria agonistica, un’incredibile capacità di puntare l’uomo e saltarlo con una facilità fuori dal normale. Queste sono doti innate, quasi nel suo DNA, che sta perfezionando sotto la guida della Juventus e del mister. Quando chiamato in causa è sempre entrato con grande piglio, determinazione e concentrazione; è uno di quelli che ti può cambiare le partite. Deve, ovviamente ancora crescere, tenere la testa bassa ma sono sicuro che potrà togliersi grandi soddisfazioni».

Nelle ultime partite ha trovato sempre più spazio in Primavera. Come ha vissuto Stefano questo salto di categoria e come si è integrato con la nuova squadra dopo l’infortunio?

«Stefano si è trovato subito bene con il nuovo mister e con il nuovo gruppo. Essendo un ragazzo del 2007, si allena con giocatori più grandi e c’è rispetto, ma quando ha avuto l’opportunità di giocare è sempre stato moltpo concentrato con la voglia di decidere le partite, che è una cosa che può fare. È un ragazzo che affronta questo percorso con dedizione, umiltà e semplicità, applicandosi molto. Ha gradualmente trovato il suo spazio e ha tutte le qualità per affrontare un percorso importante. Noi abbiamo seguito questo percorso di crescita di Stefano, supportandolo nei momenti difficili, non solo fisici ma anche psicologici, anche grazie al grandissimo aiuto di sua madre e, ribadisco, della Juve. Lui ci ha fatto vedere che ragazzo è, e anche noi gli abbiamo mostrato tutta la vicinanza possibile»

Possiamo dire che il futuro di Stefano sia in bianconero…

«Certo. Lui è un bianconero DOC, guai a chi gli tocca i suoi colori, ci è molto affezionato. Inoltre, spero che, dalla prossima stagione, se dovesse continuare in questa fase crescente, possano anche esserci gli occhi della Nazionale su Stefano che prima dell’infortunio era un perno importante anche per gli Azzurrini».

A che giocatore lo paragonerebbe?

«Chiesa ai tempi della Fiorentina».

Lei che lo conosce bene, può raccontarci che tipo di ragazzo è Stefano Merola al di fuori del rettangolo verde?

«Fuori dal campo, Stefano è un ragazzo meticoloso, sia negli allenamenti che nelle risposte. È una persona molto rispettosa ed educata. Ha una vita molto regolare, è preciso negli orari di allenamento, bravo a scuola e molto attento all’alimentazione. A volte tende a tenere le cose per sé e non le esternalizza molto, ma ha la testa sulle spalle e possiede delle solide fondamenta grazie a una famiglia eccezionale».

Si ringrazia Andrea Ritorni e la Vigo Global Sport per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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