Milan, Conceição: “Jović o Giménez? Non l’ho detto neanche a loro chi gioca. Fofana non so se rientra” | OneFootball

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·13 de mayo de 2025

Milan, Conceição: “Jović o Giménez? Non l’ho detto neanche a loro chi gioca. Fofana non so se rientra”

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Sérgio Conceição ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna. Ecco le dichiarazioni riprese da MilanNews.

Avverte più fascino o più il peso della finale?


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“Penso che faccia parte della storia del Milan questo peso, questa pressione. È normale in questi grandi club. Dobbiamo concentrarci solo su domani, focalizzati su quello, su cosa fare, sugli avversari, su che momenti diversi ci saranno rispetto all’ultima sfida ed essere pronti”.

Da quando allena il Milan è il miglior momento?

“I risultati sono positivi, ma è una cosa normale. La conoscenza che ho dello staff permette che la squadra abbia avuto un’evoluzione a livello individuale e collettivo. È stato difficile nei primi tre mesi, ma ne abbiamo già parlato. Noi viviamo di risultati, vogliamo portare molto un risultato positivo che ci darebbe un trofeo e la possibilità di giocare in Europa domani”.

Che effetto le fa tornare in questo stadio che da calciatore le ha dato tanto? Che cambi si aspetta rispetto a venerdì?

“Sicuramente questo stadio mi ha dato soddisfazioni da calciatore, ma è il passato. Domani dovremo essere al massimo davanti ad una squadra che ha capacità di disputare ogni duelli come se fosse l’ultimo. Dovremo avere lo stesso atteggiamento. Ogni partita ha la sua storia, dipende da cosa succede ogni secondo. Dovremo essere pronti per molti scenari, sapendo che affronteremo una squadra un pochettino diversa rispetto a quella che abbiamo affrontato qualche giorno fa. Ma abbiamo lavorato e abbiamo preparato bene la partita, speriamo domani in una buona risposta”.

Domanda secca: Jovic o Gimenez?

“E io rispondo secco: non lo dico. Non l’ho detto neanche a loro. Anche loro hanno dubbi”.

Milan, Conceicao sulla possibilità di alzare la Coppa: “Sarà un bel piacere regalare questa gioia ai nostri tifosi”

Alzare la Coppa cambierebbe il senso della stagione?

“Una stagione è fatta di episodi e momenti. Sicuramente sarà un bel piacere se riusciamo a vincere questo trofeo e regalare una gioia ai tifosi in questa annata difficile. Come sapete abbiamo questo trofeo in testa, fuori sembriamo arrabbiati ma non è così: abbiamo questo piacere immenso di disputare una finale e di affrontare questa bella squadra che è il Bologna. Non c’è paura, c’è l’adrenalina normale. Il gruppo è tranquillo, ma senza tranquillità perché aspettiamo una partita importante”.

Hai detto “Poi dopo parlo io”. È una promesso o una minaccia?

“Né una cosa e né l’altra”.

Domani torna Leao, è la carta in più? Come sta?

“Sta bene. Abbiamo allenamento alle 18. Noi abbiamo Leao che è tornato, il Bologna ha Ndoye, Holm, Odgaard che sono tornati. Ferguson probabilmente giocherà, anche loro hanno giocatori diversi. Più delle individualità, che sono sempre importanti dentro il collettivo, è proprio il collettivo e la squadra che è più importante di qualsiasi individualità”.

Importante il rientro di Fofana?

“Non lo sappiamo ancora e non sto bluffando. Ha un problema al piede, vediamo se potremo contare su di lui: ha fatto l’ultimo allenamento, ma ha un problema molto particolare. Spero di averlo a disposizione”

Si è parlato molto del gruppo in questa stagione. Vedo le immagini di Florenzi e capisco che il gruppo c’è. È cambiato qualcosa da Udine in poi, ha sentito qualcosa che è cambiato o prima si percepiva meno?

“Noi siamo tutti i giorni là, loro credono in quello che facciamo ed è importante. I risultati positivi aiutano a migliorare l’ambiente, ma ho la consapevolezza di avere un gruppo sano. Non sono solo parole, si parla tanto e troppo, ma sono proprio i fatti. Se vediamo così tante rimonte è perché dalla panchina sono entrati giocatori che hanno dato qualcosa in più alla squadra. È il segno di un gruppo, di unione, di questo rispetto che hanno nei confronti dello staff. Sono tranquillo in questa situazione, speriamo di mettere questo domani in campo dal primo minuto”.

Che tipo di consapevolezza vi ha dato il derby in semifinale? Siete consapevoli di essere forti? Quanto manca per il vertice?

“Anche nei quarti di finale contro la Roma abbiamo fatto una bella partita. In questi mesi, da quando sono allenatore, non siamo stati costanti come volevo io. Possiamo parlare di tante partite, tante competizioni, giocatori assenti, ma sono tutte scuse che i tifosi non vogliono ascoltare. I tifosi vogliono risultati, e anche con i risultati positivi c’è sempre qualcosa da dire perché questo è un Club storico dove i tifosi sono abituati ai risultati. C’è questa pressione, questo peso, questa voglia di vincere sempre di più. È normale, naturale, dobbiamo accettarlo. Dobbiamo concentrarci sul lavoro e sul gruppo per fare una partita positiva e vincere questa Coppa contro una squadra che ha fatto un campionato molto positivo e ha un allenatore che è abituato a questo tipo di partite. Guardiamo ad un Bologna molto competivo”.

In Portogallo hai il record per Coppe vinte. Ti può aiutare in questa competizione?

“Ho tre coppe di Portogallo e una coppa di Lega. Sono situazioni in cui vogliamo dare una risposta positiva, non c’entra niente la competizione e quello che ho vinto: quello è il passato, è importante la partita di domani”.

La vediamo più sereno e tranquillo… Da cosa è dovuto?

“Ho già qualche partita come allenatore, sono già tredici anni che faccio partite. Ogni partita ha la sua pressione e il suo carico. Chiaro che le finali, i titoli, c’è sempre questa adrenalina come ho detto prima. Non è che sono più o meno tranquillo o devo pensare che faccia fare davanti a voi, non ci penso. Se ero dietro ad un computer potevo trasmettere tutto per parole ed è un po’ più facile, sono davanti a voi ed è un po’ più difficile. Sono quello che sono. Sembra che siamo arrabbiati o tesi, ma non c’è paura, né nella vita e né nello sport. C’è voglia di competere e di andare ad affrontare l’avversario. C’è la concentrazione, c’è questo stato di spirito che tutti quelli che vogliono vincere hanno”.

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