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·3 de febrero de 2025
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Ultimo giorno di calciomercato di una sessione invernale molto attiva, quasi sui livelli di quelle estive, eppure dovrebbe essere solo il mercato di riparazione. Per molte squadre, però, si è rivelata un’occasione per riparare proprio i danni fatti tra luglio e agosto. Nuove idee, nuovi nomi, nuovi innesti, che in alcuni casi hanno sconfessato quelli di sei mesi fa.
Un nuovo acquisto non è un matrimonio e nel calcio di oggi è chiaro che nessuno si aspetta che sia per sempre. Forse, però, un solo girone di campionato è un lasso di tempo troppo breve per valutare e tornare con decisione sui propri passi, mettendo in discussione delle scelte forti fatte appena pochi mesi prima. Eppure è il caso di varie squadre di Serie A, che non si sono fatte problemi a rinnegare gli acquisti estivi e intraprendere strade nuove dopo così poco tempo.
In estate il Milan targato RedBird, con l’aggiunta di Ibrahimović nella squadra mercato, aveva cambiato guida tecnica e alcune pedine importanti. In difesa erano arrivati Emerson e Pavlovic per un totale di 33 milioni, a centrocampo Fofana per 20 e in attacco Morata per 13 e Abraham in prestito. Poi, è vero, è arrivato Conceição, che ha cambiato le carte in tavola. Ma nel mese di gennaio, dei cinque grandi colpi estivi, solo Fofana non è stato messo in discussione.
Emerson Royal, prima dell’infortunio che lo terrà fuori tra i due e i tre mesi, sembrava essere oggetto di varie trattative. Nel frattempo è arrivato Walker che si prenderà il posto da titolare sulla destra e il brasiliano è stato pure momentaneamente escluso dalla lista della Serie A (potrebbe rientrarci quando tornerà a disposizione). Anche Pavlovic, che dopo un paio di prestazioni convincenti sembrerebbe essere tornato al centro del progetto, era stato nominato in alcune chiacchierate con altre società per una sua possibile cessione.
Poi Morata, arrivato dopo un Europeo vinto con la Spagna da capitano, e spedito in Turchia per puntare su Giménez. Doveva essere il leader del nuovo attacco rossonero e, invece, è durato a stento un girone. Una scelta particolare, sicuramente forzata dai pochi gol (solo sei) segnati in rossonero. Infine Abraham, la quale presenza nella rosa del Milan da qui a giugno non è mai stata in dubbio. Il suo minutaggio futuro, però, lo sarebbe. Si parla molto di un altro possibile colpo in attacco (il nome in cima alla lista sarebbe Joao Felix), che costringerebbe il centravanti inglese a giocarsi la maglia da terzo attaccante, o se preferite prima riserva, con il giovane Camarda (rimasto a Milano per volere di Ibra).
«Con Gasperini rinascerà» si auspicavano alcuni in estate, commentando il trasferimento di Zaniolo all’Atalanta. Neanche sei mesi dopo, invece, l’ex talentino della Roma cambia nuovamente squadra, la quarta nel giro di appena due anni (se non è record ci siamo vicini). Un anno fa passava dalla Roma al Galatasaray. Poi il tentativo di rilanciarsi in Premier League con il prestito all’Aston Villa nell’estate 2023. Il ritorno alla casa base e ancora un prestito alla Dea e ora sembrerebbe fatta per il suo approdo alla Fiorentina. Chissà che l’aria di casa (ha fatto sei anni nelle giovanili Viola) non faccia sì che sia davvero la volta buona che riesce a riprendersi.
E quindi possiamo dire con certezza che neanche un rivitalizzante come Gasp sia riuscito a riportare il classe ’99 sulla retta via. Tra vari tira e molla sembrava che Zaniolo stesse ingranando (tre gol e due assist tra novembre e dicembre), ma non appena c’è stata la possibilità di affondare su Daniel Maldini ha rinnegato la scelta di provare a rilanciarlo. Toccherà ora a mister Palladino.
Hanno ritrattato alcuni dei propri acquisti estivi anche le due romane. La Lazio a luglio aveva scelto di provare a tirare a lucido il talento di Castrovilli, che a Firenze tra mille infortuni si era un po’ arrugginito. In questi mesi Baroni di miracoli ne ha fatti, ma per il centrocampista pugliese non c’è stato nulla da fare. Dovrà ritentarci a Monza, dove trova un altro grande prospetto falcidiato dagli acciacchi fisici, Stefano Sensi. È durato sei mesi anche Loum Tchaouna, su cui i biancocelesti puntavano tanto. Avevano sborsato dieci milioni per prelevarlo dalla Salernitana retrocessa, ma l’amore non è mai sbocciato. Poche occasioni dal 1′ e pochi riscontri sul campo. Nel suo futuro pare esserci il PSV.
La Roma, invece, era riuscita a cogliere l’occasione Hermoso, prendendolo a prezzo di saldo (a zero più le commissioni) a settembre. In casa giallorossa, in questi mesi, sono cambiati gli allenatori ma nessuno ha puntato con continuità sul centrale spagnolo, che ora si è accasato al Bayer Leverkusen, riuscendo a rimanere in una piazza più che competitiva. Situazione abbastanza simile a quella di Enzo Le Fée, primo colpo di Ghisolfi come DS della Lupa e prima cessione invernale. Al contrario di Koné non è riuscito a imporsi nel centrocampo di Ranieri ed è finito al Sunderland, in Championship inglese. Speriamo che nessuno dei due avesse comprato casa, perché la Capitale evidentemente non è eterna per tutti.