Calcio e Finanza
·25 de junio de 2025
Napoli, ok dal Comune per rifare il terzo anello dello stadio Maradona

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·25 de junio de 2025
In attesa che il ministro dello Sport Andrea Abodi approvi alcune modifiche alla forma finale del decreto Sport – in particolare la parte sugli stadi da ristrutturare in vista di EURO 2032 – il Comune di Napoli prova ad accelerare definitivamente per la ristrutturazione dello stadio Maradona.
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, con l’approvazione degli emendamenti, il Governo dovrebbe creare una struttura commissariale in cui i sindaci avranno il ruolo di sub-commissari. Questo varrà anche per il sindaco Gaetano Manfredi, che seguirà da vicino il progetto sullo stadio Maradona.
Nel frattempo, Palazzo San Giacomo ha già avviato un suo percorso: ha approvato una variazione al bilancio per inserire una spesa di circa 200mila euro destinata al progetto di riapertura del terzo anello dello stadio. La delibera andrà presto in Consiglio comunale. Questo progetto servirà anche a stimare meglio i costi dell’intervento, che si aggirano tra i 20 e i 30 milioni di euro, interamente a carico del Comune. Infine, riaprire il terzo anello significherebbe aggiungere circa 10.000 posti alla capienza dello stadio.
Un numero importante, che da un lato accontenterebbe la crescente richiesta di biglietti dei tifosi e, dall’altro, permetterebbe al Napoli di Aurelio De Laurentiis di aumentare gli incassi. A livello politico, è evidente che la riqualificazione dello stadio è una priorità per il Comune, anche se il costo complessivo dell’ammodernamento si aggira intorno ai 300 milioni di euro. L’obiettivo è trasformare il Maradona in uno stadio moderno, multifunzionale e operativo sette giorni su sette.
Aprendo il terzo anello, si garantirebbe al Napoli di continuare a giocare nello stadio anche durante i lavori negli altri settori. Questo ridurrebbe notevolmente le perdite per il club, e rappresenterebbe un incentivo per De Laurentiis che sta ancora valutando se affiancare il Comune nel progetto.
Per la riapertura del terzo anello servirà meno di un anno di lavori. De Laurentiis, nelle sue ultime dichiarazioni, ha detto di essere pronto a fare la sua parte, anche se difficilmente arriverà a investire 300 milioni. Al momento, il Comune non ha intenzione di vendere l’impianto, ma è comprensibile che il presidente voglia la proprietà dello stadio per giustificare un investimento così importante. I rapporti con l’amministrazione Manfredi sono comunque buoni. A testimonianza di ciò, il sindaco Manfredi ha già manifestato la volontà di conferire a De Laurentiis la cittadinanza onoraria.
Inoltre, il nuovo decreto dovrebbe includere incentivi fiscali per chi investe negli stadi, procedure semplificate, aiuti amministrativi e finanziari. Non ci saranno finanziamenti a fondo perduto, ma si prevedono investimenti parziali, garanzie, contributi in conto interessi tramite il credito sportivo e culturale.
Napoli, come tutto il Sud, è una Zona Economica Speciale (ZES) e potrà quindi beneficiare di ulteriori vantaggi fiscali. A questi si sommano quelli previsti dalla legge sugli stadi del 2023. In particolare, per quanto riguarda la proprietà dell’impianto, è previsto l’uso del diritto di superficie fino a 99 anni, invece della vendita diretta, che per i Comuni è complessa perché implica una valutazione anche del valore pubblico della struttura.
La legge consente inoltre agli investitori di costruire immobili con usi diversi da quello sportivo – ma comunque collegati o utili al finanziamento e alla fruizione dello stadio – a patto che non si tratti di edilizia residenziale e che siano all’interno del territorio comunale urbanizzato.
Infine, per rafforzare il patrimonio delle società sportive, è prevista anche la possibilità di cedere – anche gratuitamente e in cambio dell’investimento – il diritto di superficie o di usufrutto sullo stadio o su altre aree pubbliche.