Nastri d'Argento, il film su Maestrelli tra i finalisti. Cordio: "Il suo calcio a colori ha cambiato tutto" | OneFootball

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·23 de febrero de 2025

Nastri d'Argento, il film su Maestrelli tra i finalisti. Cordio: "Il suo calcio a colori ha cambiato tutto"

Imagen del artículo:Nastri d'Argento, il film su Maestrelli tra i finalisti. Cordio: "Il suo calcio a colori ha cambiato tutto"

Lo scorso 10 febbraio il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) ha comunicato ufficialmente la lista dei film che concorrono alla conquista del Nastro d'Argento 2025.

In quel contesto è presente anche il premio speciale "Il racconto nello Sport". Concorso che vede in competizione cinque titoli, interamente dedicati allo sport, tutti molto intensi e ben costruiti.


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Si tratta nel dettaglio di CATTIVI MAESTRI di Roberto Orazi; EROICI! 100 ANNI DI PASSIONE E RACCONTI DI SPORT di Giuseppe Marco Albano; LA VALANGA AZZURRA di Giovanni Veronesi; SEYDOU- IL SOGNO NON HA COLORE di Simone Aleandri e MAESTRO. IL CALCIO A COLORI DI TOMMASO MAESTRELLI di Francesco Cordio e Alberto Manni.

Il film su Tommaso Maestrelli

Del film centrato sulla vicenda umana e sportiva del tecnico protagonista del primo storico Scudetto della Lazio abbiamo già parlato in passato intervistando in ESCLUSIVA Massimo Maestrelli, l'unico figlio ancora in vita di Tommaso. Massimo che si è messo in gioco in prima persona, rendendo possibile scoprire e raccontare aspetti inediti e intimi della vita del "Maestro". A distanza di poche settimane abbiamo raggiunto anche il regista dell’opera, Francesco Cordio per un racconto a 360 gradi sulla nascita e la realizzazione dell'opera. Ecco cosa ci ha raccontato.

L'intervista al regista Francesco Cordio

Come nasce l’idea di un film su Tommaso Maestrelli?"Nasce da un’esigenza, un desiderio di Massimo Maestrelli che arrivato all'età di 60 anni, ha realizzato di essere l'ultimo in vita di una generazione di Maestrelli, poiché, ahimè, tutti gli altri, incluso il fratello gemello Maurizio scomparso nel 2011, non ci sono più. Ha compreso che era giunto il momento di passare il testimone della storia. La Storia di Tommaso doveva essere raccontata da altri e in un’altra forma. Negli anni ci sono stati libri, spettacoli teatrali ma mai un racconto così diretto e in prima persona da parte di Massimo Maestrelli. Ed è un passaggio di testimone ai figli e ai nipoti come avviene anche nel film, metaforicamente, con il passaggio di quei motorini che Tommaso aveva regalato a Massimo e Maurizio quando avevano 13 anni per festeggiare lo Scudetto della Lazio del 1974. Motorini che poi per 50 anni Massimo ha conservato in Puglia nella casa al mare dove andavano sempre. Nella scena finale il passaggio avviene ad uno dei figli e ad uno dei nipoti. Gli era stato chiesto più volte di concedere i diritti e la possibilità di realizzare un film su suo Padre. Probabilmente non lo reputava il momento giusto o semplicemente che gli interlocutori non fossero i più adatti. Con me e con Alberto Manni, invece, è scattata subito una grande intesa, una sintonia, ed è stato entusiasta di lavorare con noi e di lasciarci liberi anche di creare un documentario".Si conosce poco la vicenda del Maestrelli Partigiano. Ci racconti qualche dettaglio?"Per raccontare la Storia di Tommaso Maestrelli Partigiano ci siamo avvalsi delle ricerche e delle consulenze di un giornalista pugliese che si chiama Massimiliano Desiante che qualche anno fa sull’edizione di Bari di Repubblica aveva pubblicato un paginone intero sulla vita di Tommaso Maestrelli Partigiano. Lui è un ricercatore e appassionato del periodo della Resistenza. Ha fatto molte ricerche sul campo ed ha trovato documenti, tessere, riconoscimenti al valore militare. E quindi lo abbiamo intervistato ed è lui che testimonia la vicenda. La cosa impressionante di Tommaso Partigiano è che diventa Commissario Politico a 21 anni. Il suo ruolo non si limitava a supportare i comandanti nelle scelte militari, ma includeva anche la gestione etica e politica, portando 360 uomini a prendere decisioni democratiche. Questa esperienza lo forgiò, insegnandogli il valore delle responsabilità e della lucidità nei momenti difficili, qualità che avrebbe poi trasferito nel suo futuro da allenatore".Il titolo rimanda al passaggio epocale dal bianco e nero al colore perché proprio questo richiamo?"Abbiamo scelto questo titolo perché ci siamo accorti che, negli anni in cui Tommaso allenava la Lazio e vinceva lo Scudetto, coincideva anche il passaggio dal bianco e nero al colore. Questo cambiamento è evidente persino in alcune pellicole amatoriali su Super 8: abbiamo infatti trovato immagini a colori di Lazio-Foggia del 12 maggio 1974, realizzate da giornalisti presenti in campo con cineprese personali, non immagini ufficiali. Poco tempo dopo, anche la Rai iniziò a trasmettere il calcio a colori. Questo passaggio al colore, oltre a essere un dato storico, diventa una metafora del gioco di Tommaso: innovativo, rivoluzionario e lontano dal tradizionale catenaccio italiano. Era un calcio dinamico, spettacolare e moderno, un vero “calcio a colori” nel senso più ampio del termine".Nel film si parla molto anche del Tommaso calciatore e avete dedicato un capitolo proprio al periodo nella Roma?"Si, non tutti sanno che Tommaso Maestrelli è stato un calciatore di grande valore, nonché capitano, della Roma. Era anche in procinto di trasferirsi al grande Torino, ma un caso fortuito gli salvò la vita, facendolo scampare alla tragedia di Superga. Questo episodio, che non è mai stato raccontato in un film, è descritto con grande attenzione nel documentario".Quanto tempo ha richiesto la lavorazione?"Abbiamo iniziato a lavorarci nel novembre del 2023con della prime interviste a Roma a giocatori della Lazio e a Massimo. Nella primavera del 2024 abbiamo iniziato le riprese in Puglia relative al periodo foggiano e barese di Tommaso e quindi a giugno eravamo già nel pieno del montaggio. In tutto un anno ma con delle pause".Oggi sarebbe possibile un'impresa sportiva come quella della Lazio di Maestrelli?"È difficile rispondere, o meglio sarebbe molto facile rispondere e dire no, non è possibile. Da laziale mi piace sognare e riconoscere in Baroni delle similitudini, una somiglianza molto forte con il carattere di Tommaso e l’umanità di Tommaso. Diciamo che è più facile trovare un uomo che somiglia a Maestrelli piuttosto che una squadra che somiglia alla sua Lazio. Però penso che un’impresa come quella non potrà mai più accadere proprio perché è cambiato il calcio, così come gli interessi che lo circondano. Non è più soltanto un gioco, ma si è trasformato in un'industria. Di conseguenza, i giocatori non si affezionano più alla maglia come un tempo, perché tutto è ormai orientato al profitto. Per questo motivo, credo che il calcio abbia perso gran parte del suo fascino originario".

Una battuta, infine, che arriva a margine della notizia sull'ingresso nella cinquina dei finalisti"Siamo molto felici e onorati che il nostro film su Tommaso Maestrelli sia stato selezionato nella cinquina dei Nastri d’Argento. Ci teniamo a ringraziare il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per questa prestigiosa candidatura che vogliamo condividere con tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del film. A cominciare da Groenlandia, Luce Cinecittà e Rai Intrattenimento Day time che sin da subito hanno creduto in questo progetto, permettendoci di raccontare la storia di un uomo straordinario, che ha saputo lasciare un segno indelebile nel mondo del calcio e nella vita di chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo”. (Fonte Roma Today)Foto LazioWiki

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