Milannews24
·14 de septiembre de 2025
Nuovo allenatore Milan, Furlani ci aveva provato veramente! Lui in pole prima di Allegri, importante ricostruzione

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Il Milan ha un nuovo condottiero in panchina e il nome, per molti, è un ritorno al passato: Massimiliano Allegri. Ma la strada che ha portato a questa decisione non è stata semplice né scontata. Una rivelazione del giornalista Luca Bianchin a La Gazzetta dello Sport svela retroscena cruciali, in particolare il ruolo chiave del neo-direttore sportivo Igli Tare e un’interessante, seppur mai concretizzatasi, possibilità che riguardava Vincenzo Italiano.
Secondo Bianchin, la pista che portava a Vincenzo Italiano è stata ben più di una semplice suggestione. “Vicino, no. Una possibilità però sì, certo, c’è stata,” afferma il giornalista, confermando che il Milan ha seriamente valutato l’ex tecnico della Fiorentina e ora allenatore del Bologna. Il CEO del club, Giorgio Furlani, ha persino discusso di lui in un incontro a Firenze con Igli Tare. Tuttavia, la trattativa non è andata in porto perché entrambe le parti hanno alla fine optato per strade diverse. Italiano, desideroso di completare il suo percorso con il Bologna dopo appena un anno dall’addio alla Fiorentina, ha scelto di rinnovare il suo contratto fino al 2027 con un adeguamento economico, dimostrando un forte legame e una volontà di consolidare il progetto emiliano.
E qui entra in gioco la figura centrale di Igli Tare. Secondo il resoconto di Bianchin, il nuovo direttore sportivo del Milan è stato “molto importante, probabilmente decisivo” nella scelta di Allegri. La sua visione era chiara fin dall’inizio: il Milan aveva bisogno di un allenatore di prima fascia, con grande esperienza e che avesse già superato la prova dei grandi club. La sua idea era quella di riportare nel Milan di oggi i valori e le sicurezze del grande Milan del passato, un’epoca di stabilità e successo. E chi meglio di Allegri, che ha già trionfato sulla panchina rossonera, per incarnare questa filosofia?
La chiamata a Massimiliano Allegri è stata la naturale conseguenza di questa convinzione. L’intesa è stata fulminea: “quando lo ha chiamato, hanno chiuso in tre giorni”. Una rapidità che testimonia la ferma volontà di Tare e la pronta risposta del tecnico livornese, che ha colto al volo l’occasione di tornare a casa, in un ambiente che conosce alla perfezione e dove ha già lasciato il segno. La sua esperienza e il suo curriculum, costellato di titoli e successi, lo rendono il profilo ideale per un Milan che vuole tornare a competere ai massimi livelli.
In conclusione, la decisione di affidare la panchina a Massimiliano Allegri è il risultato di un’attenta valutazione e, soprattutto, della visione strategica di Igli Tare. Nonostante le opzioni sul tavolo, come quella affascinante ma non concretizzata di Vincenzo Italiano, la scelta finale è stata quella di puntare su un profilo di grande spessore e sicurezza, una mossa che il Milan si augura possa inaugurare un nuovo, vincente ciclo.
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