Orsolini: “Sono stato cercato ma salvo cose clamorose resterò qui. Spero che la scorsa stagione sia solo un trampolino di lancio” | OneFootball

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·18 de julio de 2025

Orsolini: “Sono stato cercato ma salvo cose clamorose resterò qui. Spero che la scorsa stagione sia solo un trampolino di lancio”

Imagen del artículo:Orsolini: “Sono stato cercato ma salvo cose clamorose resterò qui. Spero che la scorsa stagione sia solo un trampolino di lancio”

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Seconda conferenza stampa per il Bologna nel ritiro estivo di Valles 2025, questo pomeriggio presso il media center adiacente ai campi sportivi, e a presentarsi davanti a microfoni e taccuini è stato Riccardo Orsolini. L’attaccante classe 1997 è reduce dalla sua miglior annata sul piano qualitativo e realizzativo (17 gol totali), culminata il 14 maggio nella conquista del primo trofeo in carriera, la Coppa Italia. Arrivato all’ottava stagione con addosso la maglia rossoblù, un ruolino di marcia insolito nel freddo e frenetico calcio moderno, ‘Orso’ non ha fatto mistero di aver ricevuto proposte sia dalla Serie A che dall’estero, ma ovviamente la speranza dell’intera piazza felsinea è che il suo percorso sotto le Due Torri possa proseguire ancora a lungo, avvicinandosi alle leggendarie bandiere del passato. Di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dal numero 7, sempre col sorriso sulle labbra e con una schiettezza che al giorno d’oggi è davvero merce rara.


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Un trionfo da trascinatore – «La scorsa stagione è stata incredibile, straordinaria sotto ogni punto di vista, di squadra e personale, e la coccarda che portiamo sul petto ce lo ricorda: abbiamo riportato a Bologna un trofeo che mancava da tantissimi anni e io ho fatto 17 gol, cosa che sinceramente non mi aspettavo. Spero che una stagione del genere sia solo il trampolino di lancio per qualcosa di ancora più importante: c’è la consapevolezza, in tutti noi, di poterci provare. Sono pronto a prendermi le mie responsabilità, come sempre, e a fine anno spero di farmi una foto con un’altra coppa (sorride, ndr)».

L’eccezione nel calcio moderno – «’Orso’ o ‘bandiera’, chiamatemi come preferite. So che in questo calcio ci si lega sempre meno ai colori della maglia e ognuno fa le proprie scelte. Dunque è normale che si guardi al meglio per la propria carriera, anche a livello economico. Beukema? Spesso i calciatori salgono al volo su certi treni perché pensano che non possano più passare, e io credo che tutti debbano prendere le loro decisioni secondo ciò che sentono dentro di sé: auguro il meglio a Sam perché è un ottimo ragazzo, se al Napoli farà bene sarò felice per lui. L’Arabia Saudita? Su di me ci sono state molte voci. E qualche chiamata, da squadre italiane e non, di recente l’ho ricevuta. La mia linea è che non voglio guardarmi indietro e avere rimpianti. Il rinnovo fino al 2029? Ho un contratto per questo e il prossimo anno, e ora i dirigenti stanno giustamente pensando al mercato. Mi hanno detto: “Vai in ritiro e pensa solo ad allenarti” (sorride, ndr). Comunque, a meno di cose clamorose resterò qui».

Feeling con Italiano – «Il mister mi ha fatto sentire importante, questo è stato il suo ‘segreto’. Mi ha dato la fiducia che pensavo di meritare e fornito consigli preziosi che mi sono tornati utili, in primis quelli sull’attacco alla profondità. Mi ha insegnato tante piccole cose che un passo dopo l’altro mi hanno permesso di fare la stagione che ho fatto».

Il gruppo azzurro si allarga – «Sono molto felice dell’arrivo di Immobile, un ‘vecchio’ compagno di nazionale: Ciro è una persona squisita. Chi farà più gol tra me e lui? Non conta, l’importante è che servano per far arrivare la squadra a obiettivi importanti. Lui e Bernardeschi possono darci una grande mano anche a livello internazionale, poi sottoporta sono appunto due che segnano: spero abbiano grandi motivazioni perché ci aspettano tante partite e ci servirà l’aiuto di tutti».

Spogliatoio pieno di leader – «La fascia da capitano per me è un pezzo di stoffa, essere leader significa altro: trascinare i compagni nelle difficoltà, metterci la faccia anche quando non è colpa tua, aiutare i ragazzi più giovani. Quando ho indossato la fascia ero un po’ distratto da questa responsabilità, ma a livello di immagine fare il capitano del Bologna è una cosa bellissima. Qui comunque non c’è solo un capitano, ma un gruppo di capitani».

Gattuso chiamò – «Il nuovo c.t. mi ha telefonato nei giorni scorsi e sono rimasto molto contento della sua chiamata, abbiamo parlato un po’ della situazione attuale. Alla fine della passata stagione è stato bello essermi rivisto con la maglia della Nazionale e spero di continuare così».

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