Paolo Rossi: «Yildiz non può guadagnare quanto una riserva. E se non puoi tenerlo devi almeno venderlo bene» – VIDEO | OneFootball

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·15 de noviembre de 2025

Paolo Rossi: «Yildiz non può guadagnare quanto una riserva. E se non puoi tenerlo devi almeno venderlo bene» – VIDEO

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Paolo Rossi: «Yildiz non può guadagnare quanto una riserva. E se non puoi tenerlo devi almeno venderlo bene». Il commento del giornalista

Il tema del rinnovo di Kenan Yildiz continua a tenere banco in casa Juventus, rappresentando un crocevia fondamentale tra le ambizioni sportive e la sostenibilità economica del nuovo corso. A fare chiarezza sulla situazione è intervenuto il giornalista Paolo Rossi, ospite del format ‘Primo Tempo’ sul canale YouTube di JuventusNews24.

L’analisi parte da una rassicurazione temporale: non siamo ancora in una fase di emergenza contrattuale immediata, ma esistono delle incongruenze che vanno sanate. «Dobbiamo ricordarci che Yildiz ha un contratto ancora di grandissima durata, non credo che la situazione quest’anno verrà drammatizzata».


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Tuttavia, Rossi mette in luce un paradosso economico evidente: l’attuale stipendio del talento turco non rispecchia minimamente il suo ruolo ormai centrale nel progetto tecnico di Luciano Spalletti. «Chiaro che Yildiz non possa guadagnare come il 18esimo della rosa, il suo contratto è fermo a 1,5 milioni. Si parla di una sua richiesta di 6, che significherebbe equipararlo a Bremer e David. In questo momento Yildiz guadagna peggio di una riserva».

La trattativa è in corso, ma secondo il giornalista serve un cambio di mentalità da parte della dirigenza. Non si può investire un giocatore di responsabilità simboliche e tecniche enormi senza riconoscerne lo status economico adeguato. «Poi la Juve pare voglia proporgli 5 milioni, però dobbiamo metterci in testa che non possiamo dargli la maglia numero 10 e la fascia da capitano e sperare sempre in lui se poi noi non ci attrezziamo a ritenerlo un top».

Infine, uno sguardo pragmatico e cinico al futuro. Se le strade dovessero dividersi a causa di una distanza incolmabile tra domanda e offerta, la Juventus non può permettersi errori di valutazione sul prezzo del cartellino, citando un precedente illustre di mercato come monito. «Se proprio la Juve ha l’idea che proprio non riuscirà a tenerlo, per vari motivi, si attrezzi per venderlo in maniera intelligente. Non si deve ripetere il caso Kvaratskhelia che è stato venduto a 70 ma poteva essere venduto a quasi il doppio. Anche se è triste dirlo».

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