Pastore: «La stagione è disastrosa, la società non deve fare un errore. La rosa è buona, farei queste cessioni» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·2 de mayo de 2025

Pastore: «La stagione è disastrosa, la società non deve fare un errore. La rosa è buona, farei queste cessioni» – ESCLUSIVA

Imagen del artículo:Pastore: «La stagione è disastrosa, la società non deve fare un errore. La rosa è buona, farei queste cessioni» – ESCLUSIVA

Pastore ha rilasciato un’intervista in esclusiva a MilanNews24. Il giornalista ha risposto ad una serie di domande sui rossoneri e non solo

Giuseppe Pastore è intervenuto in esclusiva a MilanNews24. Dalla finale di Coppa Italia, al mercato estivo, passando per allenatore e direttore sportivo, tanti gli argomenti trattati:

Come giudicheresti la stagione del Milan con la vittoria del doppio trofeo?


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«Non credo che sarebbe comunque sufficiente. Due trofei importanti, uno non dico episodico, ma quasi. Perché indirizzato da cose che non si sono riviste nel corso dell’anno. Conceicao arriva e fa due vittorie in quattro giorni. Una bellissima parentesi che è rimasta lì. Una Coppa Italia che il Milan non vincerebbe da 22 anni e che arriverebbe da quattro partite fatte con Roma, Inter, Inter e Bologna, il Sassuolo non lo considero. Un bel traguardo, ma il core business del Milan dipende dalla Champions League e dal quarto posto. Una stagione disastrosa in questo senso. Non vorrei che la dirigenza si stesse nascondendo dietro la Coppa Italia, sarebbe un errore».

Confermeresti Conceicao in caso di vittoria in finale? In caso di cambio chi prenderesti al suo posto?

«Il campionato è ormai irrilevante, anche in caso di Coppa Italia non andrebbe confermato. L’obiettivo era il quarto posto e a gennaio era alla portata. Penso che anche Conceicao andrebbe via se vincesse la Coppa, dicendo lascio il Milan avendo vinto due trofei nonostante tutto il caos. Penso che la società abbia bisogno di cambiare pagina. La società aveva detto che serviva un nuovo ds, spero diano seguito a queste parole».

A proposito di direttore sportivo, quale potrebbe essere il profilo giusto?

«Ci sono parole che non vengono seguite da fatti. Che non Tare non si vuole mai chiudere perché evidentemente non è il suo nome. E’ il nome di Ibra e prima ancora di Maldini, sarebbe come dire è un nome non mio ma già detto ad altri. Magari il Milan ha già scelto un ds che è ancora sotto contratto e non lo può annunciare, l’importante è che a fine stagione si faccia trovare pronto con un ds e con un allenatore. Se così non fosse sarebbe preoccupante. Deve essere un dirigente tradizionale, uno italiano che conosca le dinamiche del calcio italiano, che sappia rinforzare una rosa che non va rivoluzionata. Un direttore che faccia da collegamento tra dirigenza e società molto confuse e con una squadra che è molto forte ma è stata spesso abbandonata».

Quali mosse dovrebbe fare in fase di mercato il Milan sia in entrata che in uscita?

«Serve un difensore centrale, una guida del reparto che il Milan non ha e serve un regista puro a centrocampo, Ricci è il nome che il Milan segue da mesi, non so se andrà a buon fine. Essendo italiano aiuterebbe anche con le liste. Servirebbe un terzino sinistro di riserva che non c’è mai stato quest’anno, rifiniture. In uscita? Io terrei quasi tutti i titolari, con le giuste motivazioni può dare molto di più, mi riferisco a Maignan, Theo e Leao. Qualche cessione come Chukwueze e Emerson Royal la farei, magari anche un centrale come Thiaw. Non andrei a stravolgere i titolari però. In attacco c’è da capire su chi si vuole puntare, tre punte sono troppe, penso che Abraham potrebbe rientrare a Roma e mi riprenderei Saelemaekers. Non sono cose che portano ad uno stravolgimento, la rosa è buona e può fare meglio di così».

Parlando di Serie A in generale: chi la spunterà tra Napoli e Inter?

«Penso che il Napoli ce la farà, ha una difesa inespugnabile quasi e il gol riesce alla fine sempre a farlo. Ammesso e non concesso che l’Inter ne faccia 12, il Napoli i suoi 10 punti li farà. In questo senso ha anche un calendario amico dalla sua parte».

Per chiudere, un pensiero sulla Nazionale. Come vedi la squadra di Spalletti verso la sfida con la Norvegia?

«Partita difficile soprattutto se l’Inter andasse in finale di Champions. L’Italia si fonda sul blocco Inter e immagino che Spalletti stia già studiando delle alternative ai vari Bastoni, Barella. Dimarco è in grande difficoltà fisica e in questo momento neanche lo farei giocare in Nazionale. Arriva in un momento difficile in cui l’Italia ha tanti giocatori affatticati. I migliori giocatori tipo Kean, Orsolini, Retegui sono quelli fuori dal discorso Scudetto. La Norvegia ha Haaland ancora infortunato e con una finale di FA Cup a pochi giorni, bisogna capire cosa farà con lui. Gara difficile avrei preferito farla ad ottobre e novembre. Importante non perderla. Una partita, con i dovuti paragoni, simile a Inter-Barcellona. La Norvegia è una squadra molto forte offensivamente ma che concede tanto in difesa».

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