🎙️ Pastorello su Kılıçsoy “In Turchia è considerato una star nascente, il nuovo Arda Guler. Via dal Beşiktas? Aveva bisogno di tranquillità” | OneFootball

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·29 de diciembre de 2025

🎙️ Pastorello su Kılıçsoy “In Turchia è considerato una star nascente, il nuovo Arda Guler. Via dal Beşiktas? Aveva bisogno di tranquillità”

Imagen del artículo:🎙️ Pastorello su Kılıçsoy “In Turchia è considerato una star nascente, il nuovo Arda Guler. Via dal Beşiktas? Aveva bisogno di tranquillità”

Federico Pastorello, agente di Semih Kılıçsoy, l’attaccante rivelazione del Cagliari che si è reso protagonista di due magie contro Pisa e Torino, ha analizzato il momento del suo assistito. Riprendiamo le sue parole da Gianluca Di Marzio:

“I gol? Sono la testimonianza del suo grande talento. Due anni fa in Turchia aveva segnato 12 gol a soli diciott’anni. Lo chiamavano il ‘nuovo Arda Guler’ perché sembrava il prossimo destinato a un club come il Real Madrid. Ha dovuto affrontare con forza il peso delle aspettative già in giovane età. Il Beşiktas gli ha preferito giocatori esperti e lo scorso anno ha segnato poco. Al Cagliari ha intorno a sé un ambiente tranquillo e familiare, fatto di persone pronte ad aiutarlo. Ancora non è stato fatto nulla, ma stato bravo ad aspettare e sfruttare al meglio le opportunità.


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Ma la cosa più difficile per un attaccante è riconfermarsi. Ha il DNA del campione, fa gol e non guarda al resto, si fa scivolare molto le cose addosso. In Serie A segnare non è facile: l’auspicio è che viva ogni partita al meglio. Day by day. Poi tireremo le somme. Ma Semih è un ragazzo riservato, timido. Vive per il calcio e sta imparando l’inglese. L’abbraccio dei compagni è stato molto bello perché hanno capito la delicatezza del momento che sta attraversando. È arrivato al Cagliari in ritardo di condizione: al Beşiktas aveva un po’ mollato. Entrare in un sistema di gioco come quello di Pisacane ha richiesto tempo ma anche dall’abbraccio si vede che gli vogliono bene.

“Il Cagliari con Semih ha chiuso una bella operazione. L’idea di proporlo all’estero in estate nasce dalle pressioni che subiva in Turchia: lì è considerato una star nascente, ma aveva bisogno di tranquillità. Per questo all’inizio pensavamo a due piste: il campionato olandese o… il Cagliari. Mi piaceva questa possibilità: il mare come a Istanbul, la gente socievole, una piazza calda ma familiare, un allenatore abituato a lavorare con i giovani e la voglia del presidente Giulini di provare colpi ambiziosi come questo. Il Beşiktas era riluttante a cederlo in prestito con diritto. Avevano il terrore di essere giudicati dai tifosi per aver dato via un giocatore di quest’età a queste condizioni. È stata una battaglia: il diritto di riscatto, alla fine, è abbastanza pesante. 12 milioni”.

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